L’arte non si ferma. Il messaggio di Sandrina Bandera del Maga
Il Presidente ha pubblicato sul sito del Museo un messaggio rivolto agli amanti dell’arte e una riflessione sul futuro del sistema delle arti

«Cari amici, stiamo attraversando un’emergenza terribile paragonabile a una guerra. Il mondo si è fermato e non sappiamo quando e come riprenderà. Conosciamo però i valori che abbiamo sempre voluto porre al centro del nostro lavoro e dell’istituzione che rappresentiamo: nessun virus può distruggerli».
Con queste parole comincia il sentito messaggio di Sandrina Bandera, Presidente della Fondazione Silvio Zanella. Una riflessione rivolta agli amanti dell’arte in questo momento di emergenza terribile e una considerazione su quello che sta accadendo ma anche una considerazione sul futuro del sistema delle arti. Il messaggio si conclude con parole di speranza «Sono certa che il museo ritornerà a essere luogo di scambi e di riflessione, ma sarà anche punto di riferimento per la ripresa della vita del territorio, nella convinzione che il sistema delle arti, l’industria, il commercio, il pulsare della città sapranno trovare, superando vecchi schemi, forme di solidarietà nel comune interesse di una pronta rinascita».
Lo staff del Museo sta lavorando in modalità Smart Working e può essere raggiunto via e-mail.
La versione integrale del testo:
Cari amici,
stiamo attraversando un’emergenza terribile paragonabile a una guerra. Il mondo si è fermato e non sappiamo quando e come riprenderà.
Conosciamo però i valori che abbiamo sempre voluto porre al centro del nostro lavoro e dell’istituzione che rappresentiamo: nessun virus può distruggerli.
Dovremo ricominciare da lì, ma fare anche tesoro di questa drammatica esperienza per rilanciare coraggiosamente nuove idee con responsabilità. Sarà necessario potenziare gli strumenti digitali che ci stanno permettendo di continuare il dialogo in questi giorni e soprattutto proporre indirizzi per la realizzazione di progetti che diano stabilità, sicurezza e offrano occasioni di impiego e lavoro. Dovremo intrecciare i valori dell’arte all’educazione, al design, all’architettura, all’industria, al turismo e formulare progetti che permettano intersezioni tra espressioni diversificate. Non solo, se vogliamo salvare il sistema delle arti è necessario che esso si intrecci sempre di più con la vita. I nostri strumenti dovranno essere velocità di intervento, flessibilità nel comprendere i nuovi cambiamenti, generosità negli scambi reciproci tra le istituzioni e capillarità a tutti i livelli.
Per quanto il museo sia chiuso, stiamo realizzando progetti in più direzioni, con finalità diversificate: far conoscere il patrimonio artistico del museo con sistemi digitali, interagire col territorio, proporre programmi educativi digitali per gli studenti, gli insegnanti i genitori e gli adulti, flessibili e adattabili anche alle future esigenze culturali, e programmare attività espositive di spessore finalizzate a tonificare il territorio appena la vita riprenderà.
Questo momento difficile non segnerà semplicemente una ferita nella storia contemporanea, ma una linea di demarcazione e un vero rapido passaggio verso una nuova epoca. Non possiamo prevedere quale sarà la cultura del dopo. Ma il museo sta già iniziando anche a dialogare con gli artisti per sentire la loro voce e stimolare la loro visione. L’arte, la letteratura, la poesia, il teatro, la musica, il cinema, il design, l’architettura al momento della rinascita avranno infatti un ruolo fondamentale. Sapranno interpretare il dramma del presente e ci indirizzeranno verso il cambiamento.
Sono certa che il museo ritornerà a essere luogo di scambi e di riflessione, ma sarà anche punto di riferimento per la ripresa della vita del territorio, nella convinzione che il sistema delle arti, l’industria, il commercio, il pulsare della città sapranno trovare, superando vecchi schemi, forme di solidarietà nel comune interesse di una pronta rinascita.
Il Presidente, Sandrina Bandera
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