Genitori e adolescenti in quarantena: meno rabbia e più rassegnazione
Il punto di vista di "SOS genitori: adolescenza in corso": se prima i problemi erano lo studio, il disordine e il non ascolto ora prevale la preoccupazione per nuove paure
“Incredibilmente in queste settimane di vita sospesa chiusi in casa tutti insieme, genitori e figli adolescenti, la rabbia e le lamentele dei primi per le difficoltà di comunicazione con i ragazzi invece di esplodere hanno per lo più lasciato il posto a toni pacati, maggiore indulgenza e una preoccupazione per il futuro diversa, meno ansiosa e più rassegnata”.
Parola di Paola Dragone, la giovane counselor in formazione e tutor didattica di Saronno che due anni fa, assieme alla mamma Stefania Uboldi (di Turate) ha aperto il gruppo Facebook “SOS genitori: adolescenza in corso”.
Un gruppo di mutuo aiuto per genitori che dall’inizio dell’emergenza coronavirus è quasi duplicato (oltre 2600 iscritti), a testimonianza di quanto oggi, ancora di più, sia necessario trovare un sostegno nella gestione dei figli adolescenti, indicativamente dai 13 ai 20 anni.
“Siamo una famiglia gigante – spiega Paola ne post di apertura – il nostro obiettivo è contribuire ad avvicinare i genitori, spesso esausti, al diverso mondo di pensiero dei ragazzi, ad ascoltare e comprendere le loro paure, le loro emozioni e a volte anche il loro essere burberi”.
Oltre alla crescita in termini numerici e di partecipazione al gruppo, nelle ultime settimane si è notato un grande cambiamento nei temi e nei toni dei post dei genitori: “Come se la convivenza forzata e il dilatarsi del tempo avessero portato le mamme e i papà a osservare di più i loro ragazzi, imparando anche ad apprezzarne di più le qualità, come la grande capacità degli adolescenti di adattarsi alla situazione”, spiega la counselor.
“Prima i problemi erano lo studio, il disordine e il non ascolto che scatenavano grande rabbia nei genitori – spiega Paola – Ora la rabbia ha lasciato spazio alla preoccupazione”.
Il troppo tempo passato su internet tra social, video e chat è diventato un non problema (visto che la rete è rimasta l’unica via per mantenere, per quanto possibile, i rapporti sociali). In compenso le preoccupazioni sono sulle nuove paure dei ragazzi, ad esempio quella di uscire, proprio da parte loro, che prima facevi fatica a tenere dentro casa almeno di notte.
Anche dell’ansia degli esami, quelli di terza media o di maturità, tipica del periodo primaverile, non c’è quasi più traccia: “Il sentimento che prevale è la rassegnazione, nel vivere questa strana realtà così come arriva”, afferma la counselor.
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