“La didattica on line non è caricamento di compiti e lezioni”

Il nuovo direttore dell'Ufficio scolastico regionale Augusta Celada ha parlato del presente e del futuro della scuola, tra difficoltà e incertezze

augusta celada direttore ufficio scolastico lombardia

A settembre la scuola riparte dalle competenze e conoscenze acquisite in questi mesi. Se gli obiettivi che il collegio docenti si era prefissato sono stati raggiunti si procederà normalmente, altrimenti si organizzeranno iniziative di potenziamento per recuperare.

Il futuro dell’istruzione è chiaro nei programmi del nuovo direttore dell’Ufficio scolastico Regionale Augusta Celada che questa mattina si è presentata con una conferenza on line: « La Didattica a distanza non è semplice caricamento di compiti o lezioni ma un confronto che sia stimolo continuo, come è nella missione educatrice di ogni singolo docente. Non esistono ormai da anni i famosi “programmi ministeriali”. I singoli istituti e collegi docenti delineano il curriculum degli studenti, fatto di competenze. Questo è l’obiettivo a cui, anche l’anno scolastico in corso, deve tendere. Nel caso docenti o scuole non lo avessero previsto, hanno contravvenuto a una pianificazione prevista dagli ordinamenti vigenti».

La scuola ha affrontato la crisi reagendo nel miglior modo possibile, affrontando problemi oggettivi di carenza tecnologica e di difficoltà strutturale cercando di ovviare velocemente. L’esperienza della scuola on line è stata diversificata ma gestita secondo un piano messo a punto in base agli obiettivi che ci si era dati a inizio anno scolastico: « Il Ministero dell’Istruzione sta sostenendo investimenti di una portata quale non si vedeva dagli anni della scolarizzazione di massa, con investimenti in termini di infrastrutture, risorse tecnologiche e dotazioni di personale di primissimo rilievo, come gli stanziamenti destinati alle piattaforme elearning e alla fornitura di dispositivi ma, non meno, il mantenimento delle risorse di organico e l’assegnazione degli assistenti tecnici alle scuole del I ciclo».

Sulla riapertura delle scuole a settembre, però, c’è ancora molta strada da fare: « Nessun problema per le iscrizioni alle prime classi – assicura – Saranno i singoli istituti a organizzare la didattica in modo da rispettare quelle che saranno le indicazioni sulla presenza in aula. Al momento non ci sono ancora istruzioni, ma è certo che anche le scuole più popolose non saranno costrette a ridurre il proprio numero di iscritti ma dovranno trovare soluzioni alternative». Certamente si tratterà di trovare nuove forme di “fare scuola”, orari e sistemi più flessibili e integrati.

Diverso è il problema degli insegnanti: « Stante la riduzione del numero degli studenti evidente sin dal ciclo primario, sicuramente rimarrà il tema delle cattedre vacanti: ci sono graduatorie di classi di concorso che sono ormai esaurite ed altre che hanno pochi iscritti. Il problema che non si trovino i supplenti in aree più periferiche è reale così come la mancanza dei DSGA che continueranno a non bastare in Lombardia, anche una volta concluso il concorso».

Il nuovo direttore assicura sulla maturità: « Sarà un maxi colloquio in presenza, con al massimo 10 persone debitamente distanziate. Nel caso dovesse esserci una nuova chiusura per rischio epidemico, si procederà con i sistemi che già vengono adottati dagli esami e lauree universitari».

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Pubblicato il 28 Aprile 2020
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