L’infettivologo dell’Asst Rhodense: “Calano i casi gravi, si comincia prendere un po’ di fiato”
A dirlo è l’Infettivologo Marco Bongiovanni, che aggiunge: “Seguiamo quello che è l’andamento nazionale, il che evidenzia che siamo in fase di stabilizzazione”

“Siamo in una fase meno acuta rispetto al mese scorso, questo ci permette di riprendere fiato dopo il sovraccarico di lavoro delle ultime settimane ”. A dirlo è l’Infettivologo dell’Asst Rhodense, Marco Bongiovanni, che aggiunge: “Ci sono meno casi gravi, seguendo quello che è l’andamento nazionale, il che evidenzia che siamo in fase di stabilizzazione”.
La curva discendente però non significa poter abbassare la guardia verso il virus, occorre continuare a rispettare le misure di protezione. “Solo con l’aiuto di tutti si può combattere il covid 19, di cui si ignorano ancora troppe cose. Possiamo parlare solo dei dati di oggi, non sappiamo cosa accadrà in futuro”.
L’infettivologo spiega anche perché gli anziani vengono colpiti in maniera più aggressiva dal virus: “Devono stare più attenti perché di solito affetti da altre patologie, fattore che li rende fragili, quindi più esposti ad eventuali complicanze che possono mettere a rischio la vita. Il virus, come abbiamo avuto modo di verificare con i pazienti ricoverati, non ha una fascia di età in cui si manifesta maggiormente, molto dipende dalla capacità di reazione del paziente. Ci sono stati giovani ricoverati che, seppur arrivati al pronto soccorso con gravi crisi respiratorie, sono riusciti a superare la malattia perché meno compromessi dal punto di vista clinico generale. Ciononostante, purtroppo la malattia ha fatto vittime anche nella fascia di età intermedia, nelle persone al di sotto dei 60 anni.”
La guardia non può essere dunque ancora abbassata. Ed è ancora più importante fare attenzione ai sintomi che permettono di riconoscere la malattia, sia per essere curati che per prevenire di diffondere il contagio. Spiega Bongiovanni: “I segnali di infezione sono variegati, di solito il coronavirus si presenta con febbre molto alta, difficoltà respiratorie, perdita del gusto e dell’olfatto, dolori muscolari, tosse, mal di gola. I casi diventano gravi o meno in base alle difficoltà respiratorie del paziente”.
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