La confessione della figlia: “Si, sono stata io a uccidere mia madre“

Gianna Guglielmetti, 72 anni dopo l’omicidio della madre. Al vaglio dei carabinieri la posizione del marito

anziana morta jerago con orago

È rinchiusa alla sezione del carcere femminile di Como Gianna Guglielmetti la settantaduenne che ha confessato di aver assassinato la madre Giulia Giacomini di 94 anni nelle prime ore di mercoledì. L’accusa è di omicidio volontario.

Lo conferma il procuratore della Repubblica di Busto Arsizio Gianluigi Fontana alla fine di una giornata lunga, di indagini del reparto investigativo dei carabinieri di Varese e della compagnia di Gallarate, e dopo gli interrogatori del sostituto Massimo De Filippo avvenuti fra la tarda mattinata e il primo pomeriggio.

In serata è arrivata la conferma: la donna ha confessato dopo i fatti avvenuti nella notte che hanno portato all’omicidio dell’anziana madre affetta da una malattia degenerativa che abitava al piani superiore del condominio in una casa di corte nel quartiere di Orago.

“Mia madre ha colpito la nonna”, anziana uccisa in casa a Orago

Qui i vicini di casa al pianterreno hanno sentito trambusto provenire dai piani superiori nella tarda serata. L’omicidio è avvenuto attorno alle 2 con un corpo contundente scagliato al capo dell’anziana, ma l’allarme è scattato solo dopo le 7 quando la nipote quarantaquattrenne della vittima ha avvisto i carabinieri.

I rilievi del reparto investigazioni scientifiche e quello dei colleghi della investigativa sono durati tutta la mattina.

Ma è ancora da passare controluce il nastro della nottata e per questo la posizione del genero della vittima e marito dell’arrestata è ancora al vaglio degli inquirenti: «Verranno fatti approfondimenti, attraverso un interrogatorio che avverrà in tarda serata o nella giornata di domani, giovedì», fanno sapere dalla procura, dove viene confermata la richiesta di convalida che verrà rivolta al gip per l’arresto e la conferma della misura cautelare in carcere.

Il fatto ha generato grande sconcerto nella comunità di Jerago.

Il sindaco Emilio Aliverti conosceva la famiglia: «Persone riservate, non mi risultano problemi pregressi, basso profilo e discrezione».

Una famiglia non originaria del paese ma proveniente dalla vicina Cavaria, paese da cui era arrivata qualche anno fa nelle case della via Mazzini, teatro della tragedia all’apice secondo le prime impressioni degli investigatori di una difficile gestione di un anziano malato gravemente di Alzheimer, malattia capace di sconvolgere i pensieri e le vite di chi ne è colpito, in un modo o nell’altro.

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Pubblicato il 03 Giugno 2020
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