La Ferrata dei picasass: un’avventura vista Lago Maggiore
Il percorso - emozionante ma senza difficoltà particolari - conduce alla croce sulla vetta del Monte Camoscio e comprende anche un ponte tibetano

Tra strapiombi, pareti di roccia e un ponte tibetano, la Ferrata dei picasass di Baveno è un percorso emozionante per escursionisti esperti, capace di regalare scorci del Lago Maggiore insoliti e spettacolari.
La ferrata è dedicata ai picasass, gli scalpellini che fin dall’800 hanno lavorato nelle cave di granito rosa disseminate nella zona.
«La ferrata – spiega il Distretto turistico dei laghi – è molto divertente, non difficile e abbondantemente attrezzata. Alterna pareti con staffe, traversi e tratti in aderenza con solo cavo (molto semplici) ed è solo un po’ faticosa in alcuni punti verticali o strapiombanti. Si sviluppa su una bella roccia granitica molto aderente. Il punto chiave è l’aggiramento di uno spigolo molto esposto e leggermente strapiombante che si trova nella prima metà della salita. Poco sotto la vetta si trova un ponte tibetano che volendo è aggirabile. Per coloro che vogliono invece provare l’ebbrezza di camminare su un cavo d’acciaio possono attraversare il ponte e successivamente si troveranno a concludere la ferrata passando su una piccola cresta che condurrà alla croce sulla vetta del Monte Camoscio (890 mt), termine della ferrata».
La ferrata si raggiunge da Baveno, sul Lago Maggiore. Una volta arrivati nel centro abitato bisogna seguire le indicazioni per “Camping Tranquilla”. Una volta arrivati si può lasciare l’auto nelle vicinanze del camping oppure, se c’è poca gente, proseguire in auto ancora un po’ seguendo le indicazioni per la ferrata e parcheggiare in una piccola piazzola sulla sinistra.
Foto di Marco Benedetto Cerini
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