Il lockdown non ferma il “Quaderno del Cairoli”
È stato un po' più complicato del solito, ma la qualità e quantità di contributi di docenti e studenti assicurano un'edizione di tutto livello
Ci sarà anche l’Annuario del Cairoli, nelle borse che i maturandi riceveranno il giorno della maturità dal proprio liceo. Il “34esimo Quaderno” fresco di stampa ripropone la sua formula pur nella particolarità di un anno vissuto “da remoto”.
Lo sa bene Mario Gervasini, rappresentante degli studenti che, insieme ad Allegra Marè, ha dovuto coordinare i tanti articoli scritti dai ragazzi per raccontare esperienze, laboratori, incontri e riflessioni di un anno davvero particolare. Li hanno dovuti rincorrere anche per sollecitare gli scatti “formato tessera” con cui hanno riempito le tradizionali pagine dedicate alle foto di classe.
Alla fine il dirigente Salvatore Consolo si è detto più che soddisfatto dell’edizione 2020 , ricca di contenuti di qualità sia scientifici da parte dei professori o di “amici” del Cairoli transitati durante l’anno, sia degli studenti che hanno affrontato temi diversi . Tra i tanti nomi anche il grecista Franco Montanari, padre del vocabolario “Gi”:
Grande, dicevamo, il contributo degli studenti di tutte le classi che, coordinati dai rappresentanti, hanno affrontato argomenti diversi: « È stata una bella impresa – ha raccontato Mario Gervasini – perchè ho dovuto fare tutto da remoto, rincorrerli al telefono o via whatsapp….Ma, alla fine, è stata una grande soddisfazione».
Tra i contributi, anche i ricordi di docenti che hanno lasciato un profondo segno nel liceo e che sono scomparsi nell’ultimo anno: dal professore di latino e greco Raimondo Margaroli, a quello di storia e filosofia Giampaolo Cottini sino al “padre” dell’Esabac Carletto Zerba. Sul periodico degli “Amici del Liceo” invece è pubblicato il ricordo della professoressa Elda Carletti: « Una docente di inglese innovativa e molto moderna – ricorda lo stesso dirigente Consolo che ne fu allievo – Sarebbe stata un’insegnante innovativa anche di questi tempi».
La copertina è un omaggio all’anno del Covid: « Ho scelto la Danza di Henri Matisse, che abbiamo riprodotto all’ingresso – spiega Consolo – mi sembra che rappresenti bene questo momento di distanza sociale dove c’è voglia di tornare a incontrarsi e ritrovare quella socialità che è stata a lungo negata».
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