Spenta e appesantita, la Openjobmetis cade in casa di Cantù

Nella prima uscita senza Caja in panchina i biancorossi cadono nettamente nel derby di ritorno in Supercoppa (81-72) al termine di una gara scialba. Brianzoli scatenati da 3 punti

Supercoppa: Openjobmetis Varese - A. San Bernardo Cantù 84-77

Tre giorni dopo, alla stessa ora, ci troviamo a commentare un derby giocato in maniera molto meno convincente dalla Openjobmetis. I biancorossi, che avevano vinto la prima gara stagionale a Masnago contro Cantù, non replicano al PalaDesio e anzi producono una partita povera di contenuti. Ferrero e compagni, alla prima uscita senza Attilio Caja in panchina, danno l’impressione di essere svuotati, come se la tensione relativa all’esonero – avvertita da tutto l’ambiente nelle ultime 48 ore – abbia avuto ripercussioni a livello nervoso. L’altra impressione è quella di una squadra ancora indietro a livello di preparazione rispetto ai rivali i quali, va detto, hanno giocato sapendo di avere poco margine perché l’Acqua San Bernardo fino a oggi aveva raccolto solo sconfitte, e ha cercato con più convinzione il successo.

Di certo, la Openjobmetis ha mostrato passi indietro rispetto alla versione frizzante vista venerdì sera: a coach Cavazzana è mancato per intero il settore ali (12 punti in 4) mentre dalla parte opposta Pecchia e soprattutto un ottimo Thomas sono stati l’asse portante dalla formazione di Pancotto. Senza i dovuti “raccordi”, non è stato facile organizzare una risalita quando Cantù, sul finire della prima frazione, ha operato il sorpasso. Scola, sotto canestro, è risultato ancora (di gran lunga) il top scorer (26) anche se il suo tabellino parla anche di diversi tiri sbagliati, ma è chiaro che non lo si possa passare per colpevole. L’altro veterano, Douglas, ha messo insieme una partita migliore rispetto alle precedenti, con cifre solide ma anche troppo tempo senza andare a segno. Rimandato un’altra volta con le attenutanti del ritardo di condizione che invoca anche Ruzzier, diligente in regia ma ancora troppo impalpabile nel prendere l’iniziativa in prima persona. Detronizzato, in questo senso, da Giovanni De Nicolao che è stato la nota migliore della serata.

Varese, come spesso fatto con Caja, ha accettato di chiudere l’area per sfidare Cantù sul perimetro, una scelta che all’andata a lungo andare aveva pagato e che invece al PalaDesio ha finito per essere suicida. Smith e soci hanno tirato con grande precisione, girando con il 60% dall’arco dopo metà partita e concludendo i 40′ ancora con cifre notevoli, il 53,6%. E la cosa peggiore è che la gran parte delle conclusioni è arrivata pulita, con la difesa biancorossa spesso in ritardo, oppure punita sul lato debole dove ha concesso metri di vantaggio. Come se il tiro vincente di Burns allo scadere di Brescia-Varese non abbia insegnato nulla. Cantù è anche apparsa, spesso, più reattiva sulle palle sporche e vaganti: in certi frangenti un paio di possessi regalati hanno contribuito ad aprire il divario a favore dei brianzoli mentre Varese ha dovuto sudarsi ogni canestro.

E in un calendario che non lascia grande respiro, Scola e soci ora dovranno andare in trasferta a Milano (giovedì 10) dove ci sarà da tirare il più possibile una coperta inevitabilmente corta. Ci sarà ancora Vince Cavazzana in panchina? Possibile, visto che sul versante “nuovo allenatore” sono trascorse 24 di impasse. Vedremo se la soluzione per Bulleri sarà trovata martedì; di certo, che arrivi lui o qualche altro, la squadra andrà riorganzzata o almeno puntellata perché la Openjobmetis vista a Desio è parsa “a metà del guado”. Cajana nei giochi e nelle intenzioni ma troppo morbida a livello di aggressività e mentalità. Ci sono tempo e margine prima che scatti il campionato, ma c’è anche tanto lavoro da fare.

Varese con le “ali tarpate”. Piace la faccia tosta di De Nicolao

PALLA A DUE

La prima notizia della serata sta già nell’elenco dei giocatori titolari: dopo tre partite con Jakovics in guardia, Cavazzana decide di lanciare Toney Douglas dal primo minuto di gioco. Tutto come previsto il resto del quintetto. Sul fronte canturino, Pancotto deve ancora rinunciare a Woodard (contrattura) e sceglie La Torre in guardia e Pecchia ala piccola nei cinque partenti. Sotto i tabelloni si comincia con Kennedy contro Scola.

LA PARTITA

Q1 – Il primo quarto è firmato, in buona parte, da Douglas che piazza tre bombe con i primi tre tentativi fatturando la metà dei punti di Varese. La OJM in questo modo resta in vantaggio per buona parte del periodo ma La Torre, inatteso, firma la riscossa di Cantù a suon di triple. E un altro tiro pesante, di Johnson, vale il 22-18.
Q2 – Alcuni imprevisti errori di Scola al tiro, permettono alla San Bernardo di provare l’allungo; provvidenziale l’ingresso di De Nicolao che segna 6 punti in pochi secondi (tripla-palla rubata-tripla) e tiene Varese a contatto. Ancora le conclusioni dall’arco permettono a Cantù di avanzare e di toccare il +11 con le bombe di Pecchia e Thomas: se il divario del 20′ è di sole 6 lunghezze è grazie a un parziale dipinto da Scola a ridosso della sirena (41-35).
Q3 – Anche Smith, fino a lì non al massimo, contribuisce al bombardamento dei padroni di casa (60% da 3 alla pausa): replica De Vico ma la OJM fatica a costruire. Cavazzana prova anche Douglas in regia senza particolari spunti, allora è di nuovo Denik a combinare cose buone. Si vede anche Jakovics, il tempo dell’unica tripla, poi tornerà in down (62-56 al 30′).

Cavazzana: “Commessi troppi errori nella metà campo difensiva”

IL FINALE

Varese dovrebbe accorciare subito il distacco e invece è Cantù che breakka di nuovo. Quando la San Bernardo tocca il +12, l’orgoglio argentino di Scola prova a sferzare gli ospiti. Il pivot segna a ripetizione da dentro l’area ma sul fronte opposto Thomas continua a imperversare: la OJM non riesce mai a tornare a contatto (al massimo a -7 con Douglas in contropiede) ma bastano un paio di errori a dare un margine di sicurezza a Cantù che vince 81-72.

A. SAN BERNARDO CANTU’ – OPENJOBMETIS VARESE 81-72
(22-18, 41-35; 62-54)

CANTU’: Smith 11 (2-5, 2-6), La Torre 9 (3-5 da 3), Pecchia 10 (2-6, 1-2), Thomas 20 (4-4, 4-5), Kennedy (0-4); Procida 4 (0-2, 1-2), Leunen 10 (1-3, 1-3), Johnson 11 (1-2, 3-5), Bayehe 6 (3-5). Ne: Woodard, Lanzi, Caglio. All. Pancotto.
VARESE: Ruzzier 2 (1-2, 0-1), Douglas 14 (1-4, 3-7), Strautins 5 (0-1, 0-1), Andersson 2 (1-1, 0-1), Scola 26 (8-16, 1-6); Morse 4 (2-3), De Nicolao 11 (3-3 da 3), Jakovics 3 (0-5, 1-3), De Vico 5 (1-2, 1-3), Ferrero (0-2 da 3). Ne: Virginio, Librizzi. All. Cavazzana.
ARBITRI: Bartoli, Paglialunga, Giovannetti.
NOTE. Da 2: C 13-31, V 14-34. Da 3: C 15-28, V 9-27. Tl: C 10-12, V 17-18. Rimbalzi: C 35 (7 off., Thomas 7), V 35 (9 off., Scola, Douglas 5). Assist: C 17 (Smith 5), V 16 (Ruzzier 6). Perse: C 15 (Leunen 4), V 15 (Douglas 4). Recuperate: C 4 (Pecchia 3), V 10 (4 con 2). Usc. 5 falli: De Vico. F. tecnico: Thomas. Spettatori: 658.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 07 Settembre 2020
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