Servizi consolari, “La mia attività esclusa dagli aiuti, ma non lavoriamo da febbraio”
Lo sfogo della titolare di un'agenzia di Gallarate: "il mondo dei viaggi è fermo ma la mia attività non è catalogata nel settore Turistico"

Buongiorno,
non sarò la prima persona che scrive, soprattutto in questo periodo, per chiedere aiuto… un aiuto concreto semplicemente dando voce alla tragedia che sta succedendo in Italia e in questo caso a me. Sono titolare di un’agenzia di servizi consolari (mi occupo di visti sui passaporti per lavoro e turismo), sono ferma da marzo perché il mondo dei viaggi è fermo ma la mia attività non è catalogata nel settore Turistico ma semplicemente Commercio di servizi.
Sono fuori da ogni Decreto e aiuto… la mia agenzia può rimanere aperta in questo periodo ma non posso lavorare perché ovviamente le agenzie di viaggi sono chiuse e le aziende che lavorano con l’estero non possono partire. Insieme ad altre agenzie che svolgono il mio stesso lavoro, siamo una piccola parte perché il numero di agenzie come la mia è molto basso, ma non per questo dobbiamo essere tagliati fuori quando possiamo tranquillamente dimostrare (dati alla mano) che non abbiamo più emesso una fattura da fine febbraio ad oggi (al massimo 3 o 4 nel mese di settembre quando si stavano riaprendo le frontiere e poi chiuse).
Oltre a distruggere un’azienda dove lavorano delle persone, anche se poche, si distrugge un sogno che va avanti da 10 anni con sacrificio e onestà…
Chiedo solo di aver la possibilità, come molti, di avere un aiuto, anche perché, se dovrò cadere e quindi chiudere, avrei la possibilità di non ritrovarmi con l’acqua alla gola.
Detto questo, saluto cordialmente.
Lettera firmata
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