Andrea Ravo Mattoni e la sua street art su Prime Video
Lo street artist varesino è tra i protagonisti del documentario firmato dal regista Davide Cisterna e disponibile sulla piattaforma internazionale

“Potete ascoltare la mia storia, la mia evoluzione e il racconto del mio progetto su Amazon Prime Video, assieme alle storie di molti miei colleghi”. Una bella novità per Andrea Ravo Mattoni che pubblica questo messaggio sulla sua pagina Facebook.
Lo street artist varesino è tra i protagonisti del documentario firmato dal regista Davide Cisterna e disponibile sulla piattaforma internazionale. Il docufilm tratta il fenomeno della street art nelle diverse città italiane, con le sue connotazioni e i suoi sviluppi differenti. Nella prima stagione si parlerà di Milano e dei dintorni.
Andrea Ravo Mattoni racconta quindi del suo percorso, a partire dai primi graffiti, fino ai grandi murales che l’hanno reso famoso in tutta Europa. «L’intervista risale al maggio del 2019. Sono contento perché mi ha permesso di far conoscere la mia origine e il mio percorso» spiega Mattoni.

Il writers, infatti, ultimamente ha collaborato con il Museo del Louvre di Parigi, ma tutto è partito da Varese negli anni in cui la città era il punto di riferimento per il mondo dell’Hip-Hop. Era il periodo in cui gli Otierre e Sottotono esplodevano dalle radio e il fenomeno era in espansione.
«Ero un B-Boy e sono grato a persone come Fabio Caso, o altri, che mi hanno sempre coinvolto e creduto in me, nonostante fossi più piccolo. Ho iniziato da lì, solo dopo è arrivata l’Accademia di Brera».
Il documentario mostra il “Caravaggio di Varese”, ovvero il murales realizzato dall’artista nel 2016, dove riproduce con le bombolette spray “La cattura di Cristo” su una parete di Viale Belforte. «Sono contento che si feda quel lavoro, è iniziato tutto da lì. Il documentario è interessante perché si possono ascoltare le storie di altri writers e dei loro percorsi, molto diversi dal mio».
Il lockdown e la pandemia hanno solo rallentato i lavori di Andrea Ravo Mattoni che già nei prossimi giorni sarà in Francia per nuovi progetti. Intanto, possiamo continuare ad ammirare i lavori che ha realizzato in città e in provincia e nel futuro sono già in programma altre opere.
Chi ha voglia di bellezza, dunque, può arrivare fino a Comabbio, restrizioni permettendo, per vedere “Il bacio, episodio della giovinezza” di Francesco Hayez ad esempio, o un particolare dell’allegoria della “Pace e della Giustizia” di Corrado Giaquinto su una parete del tribunale di Varese.
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