“Quando mio nonno salvò una famiglia ebrea di Inarzo”
Una bella storia raccontata da Massimo Nicora, l'ex sindaco del paese. Il "Giorno della Memoria" serve anche a ricordare quegli uomini coraggiosi che hanno cambiato il destino dei perseguitati
Mio nonno materno si chiamava Mario Esterri. Nel 1945 lavorava come autista di corriere sulla linea che passava anche da Cazzago Brabbia e Inarzo. E proprio qui a Inarzo, in quella che veniva chiamata “la casa del conte” viveva una famiglia di ebrei, padre, madre e due figli che spesso andavano a giocare con mia zia Luigia al “garage” di Cazzago, il deposito delle corriere ora noto per altri inquilini, ma all’epoca casa dei miei nonni.
Se non che un brutto giorno venne anche per questi ebrei il drammatico momento della deportazione in un campo di concentramento. Prima, però, che questa famiglia fosse caricata su un camion e portata chissà dove, da casa loro passò una corriera molto speciale che li avrebbe portati verso la salvezza. Era quella guidata da mio nonno che nascose i quattro nei sedili in fondo al pullman, sistemando alla buona le loro poco valigie sul tetto arrampicandosi sulla scaletta posteriore.
Arrivato a Varese, al deposito che allora stava in Via Leonardo da Vinci, parcheggiò la sua corriera e si avvicinò al collega responsabile della linea Varese – Gaggiolo – Lugano offrendosi di sostituirlo per la corsa che sarebbe dovuta partire di lì a poco. Il collega accettò di buon grado, pur non capendo perché mio nonno si era offerto di fare un turno di lavoro ulteriore senza apparente motivo.
Così, in quel magazzino di Via Leonardo da Vinci, mio nonno cambiò il cartello che indicava la destinazione della corriera, mise in moto e partì alla volta della Svizzera.
Posso solo immaginare cosa potesse provare in quel momento. Se fosse stato scoperto sia lui, sia la famiglia ebrea avrebbero fatto una brutta fine.
Ma qualcuno da lassù fece in modo che tutto andasse bene. Appena entrato in Svizzera il pullman si diresse verso un piccolo paesino dove i quattro ebrei avevano delle conoscenze. E lì scesero, ringraziando, immagino tra le lacrime, chi aveva salvato loro la vita mettendo a repentaglio la propria.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Nellocampa su Parla il custode della Ilma Plastica di Gavirate: “In un colpo solo ho perso casa e lavoro”
Felice su C'è chi vuole costruire capannoni a Tornavento
Felice su Mostre, sfilate d'auto e un totem per l'ingegner Puricelli, così si celebra la "nostra Autolaghi"
Felice su Acquistano cibo e alcol con soldi Pnrr, frode da 700mila euro, tre imprenditori denunciati dalla Finanza di Gallarate
Bustocco-71 su Mostre, sfilate d'auto e un totem per l'ingegner Puricelli, così si celebra la "nostra Autolaghi"
grimpel0455 su Legnano calcio, contro il Pavia terza sconfitta consecutiva (0-2)
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.