Ristori a Gallarate: i numeri e lo scontro politico

Margherita Silvestrini del Pd ha portato i dati dei ristori erogati: "Pronta a fare da tramite con Roma per chi avesse problemi". Polemica la leghista Tovaglieri: "Dimenticate altre attività"

centro gallarate notte

Oltre due milioni di euro di ristori: sono quelli erogati a bar, ristoranti e altre attività di Gallarate in emergenza Covid-19.
A fare il punto sulle cifre sono Margherita Silvestrini, del Pd di Gallarate, e il segretario provinciale dem Giovanni Corbo. Ma il numeri aprono anche la polemica politica, con l’intervento della leghista Isabella Tovaglieri.

«Mi sono fatta carico delle segnalazioni fatte nelle manifestazioni di piazza, ma anche di singoli ristoratori nelle ultime settimane» spiega Margherita Silvestrini, che due sabati fa aveva rivendicato la sua scelta di incontrare i ristoratori e i titolari di bar che erano scesi in piazza davanti al municipio in polemica con il governo (il confronto era stato anche animato, «sapevo non sarebbe stata una piazza facile»).

«Ho avuto un confronto con il senatore Alfieri, facendo presente tutte le difficoltà. Come persona che si occupa della città ho cercato di confrontarmi con le esigenze dichiarate che mi erano state affidate: ho chiesto attenzione al tema dei codici Ateco, per tutte quelle attività che non sono ben descritte da questa classificazione ormai obsoleta, così come per le necessità specifiche delle filiere e per quelle attività in cui convivono laboratorio artigianale e punto vendita».

«Un aiuto in questi mesi c’è stato, ma si può fare di meglio e in questo senso mi sono attivata. Con il senatore Alfieri abbiamo anche approfondito la possibilità di consentire, indipendentemente dal “colore” delle zone, la riapertura almeno in fascia di orario di pranzo.

Silvestrini aveva poi già parlato in piazza del nuovo meccanismo di calcolo dei ristori: «Viene superato il sistema basato sul solo fatturato del mese di aprile 2019: si passa ad un sistema di calcolo basato su sei mesi, con un periodo ampio per consentire di assorbire eventuali oscillazioni temporanee del fatturato che rischiavano di creare problemi ad alcuni ristoratori».

Ristori, Isabella Tovaglieri: “Altre attività dimenticate”

L’uscita degli esponenti Pd è stata salutata con toni polemici dall’europarlamentare Isabella Tovaglieri: «Se il Pd di Varese ha tanto a cuore il destino dei ristoratori, perché non si è speso con il ministro della Salute per anticipare il passaggio della Lombardia da zona arancione a zona gialla? Invece di fare tanti inutili trionfalismi, si metta al lavoro per la definizione di protocolli che consentano ai ristoratori di lavorare in sicurezza anche nel caso di un eventuale ripristino della zona rossa. Ricordo infine agli esponenti del Pd che non esistono solo i ristoratori: ci sono molte altre categorie di professionisti di cui il governo si è dimenticato, come tutta la filiera degli eventi e delle cerimonie, che da inizio pandemia non ha ancora visto un euro. La guerra delle poltrone in corso a Roma ha di fatto bloccato l’iter dell’ultimo Decreto Ristori, abbandonando ancora per lungo tempo migliaia di imprese, di lavoratori e di famiglie».

Tovaglieri polemizza anche con l’esperienza di amministrazione passata del centrosinistra («non si sono mai occupati del commercio gallaratese») e dice che vogliono difendere «il governo Conte che sta mettendo in ginocchio il paese».

Ristori, i numeri dei contributi a Gallarate

Ma alla fine, quali sono i numeri di cui si parla?
Secondo gli esponenti del Pd hanno ricevuto ristori 178 esercenti a Gallarate, per comprensivi 2.394.000 euro.
I ristoratori sono 83 e hanno ricevuto 1.439.564 euro di contributi, a cui si aggiungono 74.877 euro per chi ha attività di ristorazione senza somministrazione sul posto.
Altri 630mila euro sono riservati a bar e locali senza cucina.
181.036 euro vanno a 11 pasticcerie e gelaterie, 28.436 euro vanno a tre attività di catering.

Silvestrini: “Farò da tramite con Roma”

Per il segretario dem Corbo sono frutti della «buona politica», «quella che non strumentalizza, ma lavora e vara provvedimenti adeguati». «Occorre, nel breve periodo, restituire la possibilità di riaprire le attività con misure adeguate, mentre nel medio termine è necessario sostenere con risorse e strategie adeguate una trasformazione del settore, che dovrà necessariamente essere ripensato alla luce di cambiamenti strutturali dello stile di vita». Un esempio? «L’impatto che lo smart working potrebbe avere su tutte le attività di ristorazione per pranzi da lavoro».

Sul fronte “gallaratese” Margherita Silvestrini conferma invece «la disponibilità a fare da riferimento per chi avesse difficoltà ad avere accesso ai ristori, facendo da tramite con chi sta a Roma».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Gennaio 2021
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