Scuola sino a fine giugno: “Perché la didattica integrata la valutate tempo perso?”

La proposta di prorogare l'anno scolastico avanzata dal Presidente Draghi non convince gli studenti che si chiedono perché si abbia un giudizio così negativo della Didattica Integrata

Miglino: "Momento buio per la scuola, tornati ad una triste e preoccupante didattica a distanza"

L’ultimo giorno di scuola a fine giugno? la proposta lanciata dal Presidente Draghi ha sollevato molte opinioni tra docenti, dirigenti e sindacati. Qui riportiamo le voci degli studenti, protagonisti spesso inascoltati della scuola


 

Ciò su cui si basa il pensiero del governo Draghi riguardante la scuola è prevalentemente il recupero degli apprendimenti, che, secondo lo stesso premier si otterrebbe posticipando la fine della scuola al 30 giugno.

Al contrario di quello che si potrebbe pensare, rivedere il calendario scolastico, e conseguentemente posticipare anche l’inizio dell’esame di maturità, un altro tasto dolente di quest’anno, comporterebbe l’effetto opposto. Oltretutto si otterrebbe solo un forte movimento di dissenso comune, poiché tutto l’assetto scolastico, comprendente dirigenti, professori e alunni, ha lavorato e si è continuamente reinventato durante questi mesi. Ciò che gli studenti di tutta Italia non comprendono è il motivo per il quale si tende a classificare ciò che è stato svolto in DDI (didattica digitale integrata) come tempo perso.

L’assenza di socialità e la lontananza dai banchi di scuola non sono di certo stati sinonimi di uno stop all’insegnamento. Ciò che tuttavia più di tutto preoccupa il mondo scolastico è il rinvio dell’esame di stato. Lo slittamento di quest’ultimo può portare solamente conseguenze negative, soprattutto dal momento che il Premier Draghi ha anche intenzione di ripristinare, per lo meno in parte, le prove scritte d’esame.

Una petizione per l’annullamento dell’esame è già stata firmata da oltre 60.000 studenti.

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Pubblicato il 15 Febbraio 2021
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