Aggredì un controllore sulla linea E di Varese, condannata a risarcire
I fatti risalgono al 2016: la donna aveva spintonato e aggredito il personale. È stata condannata e per non finire agli arresti dovrà pagare la somma
Spintonò un controllore sul pullman, per fuggire dopo che era stata beccata senza biglietto: per questo episodio una donna di Varese è stata condannata a sei mesi di reclusione e a un risarcimento di 500 euro.
I fatti risalgono al 2016: nell’occasione, il verificatore salì a bordo di un autobus della linea urbana E nei pressi di Masnago, in direzione centro/Bizzozero. Una signora venne sorpresa con un biglietto abbondantemente scaduto: la stessa, però, si era rifiutata di fornire i documenti per l’identificazione necessaria ai fini del verbale di accertamento.
Quando l’autobus era arrivato alla fermata di fronte al supermercato di via Sanvito Silvestro, la donna in questione aveva spinto violentemente il verificatore contro la porta, per poter così scendere dal mezzo e guadagnarsi la fura. L’aggressione, verbale e soprattutto fisica, era poi proseguita anche in strada, tanto da richiamare l’attenzione anche di un vicino negoziante che è poi intervenuto come testimone nel corso del dibattimento processuale.
Per il controllore, alcuni giorni di prognosi fortunatamente senza gravi conseguenze; per la signora, prontamente identificata grazie al rapidissimo intervento delle Forze dell’Ordine, si rese inevitabile la denuncia e il conseguente processo, che si è concluso settimana scorsa con la condanna a sei mesi di reclusione oltre al pagamento delle spese legali e ad un risarcimento pecuniario di 500 Euro, con la sospensione della pena detentiva condizionata proprio all’effettivo pagamento del risarcimento.
«La giustizia fa sempre il suo corso» commentano da Autolinee Varesine, dove è notevole la soddisfazione per una sentenza che ribadisce come «qualsivoglia forma di resistenza o aggressione al nostro personale di guida e di controlleria è sempre e comunque punita a norma di Legge. Con l’occasione, ringraziamo sinceramente le Forze dell’Ordine per la loro fondamentale collaborazione».
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Bene che la giustizia abbia fatto il suo corso, ma 4/5 anni per averla in un caso diciamo semplice, mi paiono eccessivi. Questo era da concludere con una udienza nel giro di pochi giorni.