Dal globale al locale: essere protagonisti del cambiamento

Fridays for Future Varese e UdS Unione degli Studenti hanno organizzato un evento online sui temi dell’emergenza climatica e l’ecosostenibilità

Generica 2020

Fridays for Future Varese e UdS Unione degli Studenti hanno organizzato un dibattito su ciò che cittadini e cittadine, studenti e studentesse, associazioni, gruppi, istituzioni ed amministrazioni vogliono, possono e devono fare per contribuire a uscire dalla crisi climatica.

In concomitanza con tutti gli eventi della giornata del 19 marzo, Giornata mondiale di azione per il clima, Fridays for Future Varese e UdS Unione degli Studenti hanno organizzato un evento online sui temi dell’emergenza climatica e l’ecosostenibilità.

A tenere la conferenza Giulia Tiziani, esponente del Fridays For Future Varese.

Con Edoardo Spataro, dell’associazione Acta (Associazione Cultura Territorio Ambiente), si è parlato di Next generation EU: cos’è e come questo fondo possa rappresentare una grande opportunità per l’inversione di rotta rispetto al cambiamento climatico. Sono 750 miliardi di euro quelli che vengono erogati dall’Unione Europea, di cui 360 miliardi sotto forma di sussidi e 390 a fondo perduto. Un fondo stanziato per risanare tutta l’economia e di cui il 37% è proprio destinato agli investimenti in economia verde.

Gianmarco Marsecane, invece, appartenente all’associazione Rete della Conoscenza, volta alla sensibilizzazione ambientale, ha parlato di transizione ecologica e mobilità sostenibile.

Una conferenza partita dal globale e che, con gli ospiti successivi, è andata verso una dimensione locale: la nostra. Il Fridays For Future di Varese ha inoltre fatto un sondaggio agli studenti del liceo classico Cairoli di Varese, da cui è emerso che il 40% si chiede come mai non si sia fatto concretamente niente per l’ambiente, mentre l’altro 40% si chiede cosa, ora, può fare. A rispondere a queste domande sono stati proprio Franck Raes, climatologo e fondatore del Museo delle Tecnologie dell’Antropocene, e Valentina Minazzi, presidente di Legambiente Varese e vice presidente Legambiente Lombardia.

Raes ha esortato a muoversi anche nel proprio piccolo perché ora, con questi fondi messi a disposizione, anche le realtà più piccole hanno la possibilità di fare qualcosa: «C’è bisogno di una collaborazione effettiva tra cittadini, amministrazioni, enti sovracomunali e Regione; affinché ci si possa coordinare in azioni vere e concrete, ponendo però attenzione al fatto che tutti vadano nella stessa direzione».

Valentina Minazzi, concorde, ha sottolineato che molte istituzioni nazionali non hanno agito in tempo perché il cambiamento climatico è così lontano dalla nostra quotidianità, e quindi poco concreto nell’immediato, che ha comportato meno pressione da parte dell’opinione pubblica e pochi fatti: «Come Lega ambiente a livello nazionale, a partire da settembre scorso, abbiamo coinvolto tutti i territori per fare un piano di “ripresa e resilienza” che tenesse conto di una ripresa del nostro sistema economico attuale ma anche della transizione ecologica, esattamente come richiesto dall’Europa.  Non ci stiamo però fermando qui, stiamo continuando insieme ai gruppi locali a capire quali opere necessitano di un investimento e quali no».

A proposito di azioni volte al locale Dino De Simone, assessore all’ambiente di Varese, ha proposto un intervento centrato sul tema “Dal globale al locale: essere protagonisti del cambiamento”.

Da sempre impegnato in questa battaglia, De Simone ha presentato il Paesc, il piano di azione per l’energia sostenibile e clima, portato avanti da lui e dal Comune di Varese, un piano che unisce il tema della mitigazione climatica e le strategie di adattamento al cambiamento climatico.

«Dobbiamo essere ancora in grado di adattarci – ha detto De Simone – di vedere nel nostro territorio dove sono le aree vulnerabili e capire quali sono i rischi. Bisogna pianificare, agire e poi controllare che le cose stiano andando nella direzione giusta, è questa la missione che ogni amministrazione dovrebbe avere».

Il Paesc è un piano che prevede la partecipazione attiva della cittadinanza e quindi la conseguente creazione di un Tavolo di lavoro in Comune a Varese, coordinato da Stefania Barile, docente dei Licei Manzoni e ricercatrice del Centro internazionale insubrico.

La professoressa Barile ha presentato il documento di questo tavolo che ha come parole chiave la biodiversità e la co-progettazione. Un tavolo che vede la partecipazione di diverse realtà: associazioni, ragazzi degli istituti del territorio, Fridays For future Varese, la commissione legalità del Centro internazionale Iinsubrico e diversi esperti.

Paolo Valisa, meteorologo del Centro geofisico prealpino, ha invece parlato di quanto la temperatura, negli ultimi cinquant’anni, sia aumentata: «Dagli anni ’60 il mese di giugno ha acquistato 4 gradi. Questo è un processo che porterà la stagione estiva ad essere sempre più calda e più lunga. Da noi non è tanto evidente perché clima è temperato ed è anche il motivo per cui la nostra sensibilità si è un pochino addormentata».

Un lungo percorso che è passato dal macro al micro, dal globale al locale e che ha visto l’intervento di diverse persone che, a proprio modo, stanno contribuendo alla difesa di questi valori e all’educazione delle nuove generazioni.  Persone che, come ha sostenuto Stefania Barile, hanno il desiderio di cambiare mentalità e stile di pensiero e di creare una didattica non sull’ambiente ma per l’ambiente.

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Pubblicato il 20 Marzo 2021
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