Prima a scuola Varese: la protesta dei genitori continua

La protesta contro la Dad di venerdì 26 marzo, adesione alla manifestazione di Milano di domenica 28 e nastrini colorati davanti ai cancelli delle scuole. 

Generica 2020

“Le numerose e partecipate manifestazioni che si sono svolte domenica scorsa in tutta Italia hanno smosso qualcosa ma non basta” – afferma Silvia Vitiello, portavoce del comitato Prima a scuola Varese e provincia che ha portato oltre 600 di mamme, papà e bambini domenica scorsa ai Giardini Estensi per chiedere la riapertura immediata delle scuole.
Prossimi passi saranno la protesta contro la Didattica a distanza venerdì 26 marzo, partecipare con una delegazione alla manifestazione di Milano di domenica 28 e iniziare ad appendere nastrini colorati davanti ai cancelli delle scuole. 

Negli ultimi giorni dichiarazioni di apertura per la veloce riapertura delle scuole sono arrivate da parte di diverse autorità, nazionali e locali “ma si è parlato di riaprire dopo Pasqua solo per i più piccoli sino alle elementari arrivando a proporre soluzioni come quella di fare un tampone rapido a settimana a ogni studente. Uno sforzo numericamente improbabile da sostenere – commenta la portavoce – se consideriamo che in Italia oggi si fanno in media 350 mila tamponi al giorno e ci sono circa 8 milioni di studenti. Significherebbe processare il 400% di tamponi in più per quanto tempo poi, visto che a partire da fine dicembre sono stati vaccinati meno di 3 milioni di persone con 8,5 milioni di somministrazioni? Perché tutti questi tamponi su una fascia della popolazione che non è a rischio? Forse sarebbe più razionale accelerare sulle vaccinazioni”.

I genitori tornano a chiedere che le scuole siano riaperte, tutte, perché sicure e non volano di contagi. E a questo proposito citano lo studio dell’immunologa Sara Gandini, pubblicato da ultimo anche dal Corriere della Sera.
La protesta quindi continua, proprio a partire dalle scuole superiori. 

26 Marzo mobilitazione sulla Dad

L’iniziativa, condivisa da diversi gruppi informali di genitori a livello nazionale, non prevede un vero e proprio sciopero (proposto invece da alcune sigle sindacali dei docenti), ma una mobilitazione per denunciare l’incapacità della Dad di sostituirsi alla scuola in presenza. I ragazzi delle superiori svolgeranno la Dad all’aperto davanti ad alcune scuole, mentre gli studenti più giovani mostreranno dei cartelli o scriveranno nelle chat il loro disappunto anche attraverso gli hashtag della protesta come #giùlemanidallascuola.

Domenica 28 marzo manifestazione a Milano

Una delegazione varesina di genitori parteciperà domenica alle ore 10.30 in piazza della Scala a Milano per chiedere l’apertura di tutte le scuole, non solo del ciclo primario, lanciata dai movimenti A scuola, Rete nazionale Scuola in presenza e  #giùlemanidallascuola.  “I ragazzi delle medie e delle superiori sono invitati a mandarci delle lettere sulla loro condizione: senza scuola da quasi un anno. Le leggeremo in piazza”, si legge sulla pagina Facebook di Pas Varese, con l’invito, a che fosse interessato a partecipare alla manifestazione, a scrivere a  pasvarese@gmail.com.

Nastrini colorati

Partita in silenzio dall’hinterland milanese, la protesa dei “Nastrini colorati” ha già coinvolto Canegrate e alcune scuole nel sud del Varesotto «Un nastrino colorato per ogni bambino o ragazzo che resta a casa in Dad e per ogni genitore che lo accompagna in questo complicato percorso – spiegano gli organizzatori – Nastri come colori al vento per manifestare che bambini e ragazzi ci sono, anche se non si vedono e non si sentono. Per ricordare che la scuola in presenza è un servizio essenziale, è molto più che pura didattica”.

Le scuole si colorano di nastrini. A chiedere la riapertura anche il sindaco di Canegrate

 

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Pubblicato il 25 Marzo 2021
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