Il titolare di un pub: “Mi sento abbandonato, stanco ed invisibile”

La lettera del titolare del Prins Willem di Barasso che scrive: "Ho fatto tanti sacrifici, ho dedicato tutto me stesso per potercela fare, resistere, e adesso, nel momento del  bisogno, lo Stato mi volta le spalle"

birra bancone bar

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Stefano, titolare del Prins Willem Pub di Barasso

Buona sera direttore,

Vorrei condividere le mie perplessità sull’ultima norma appena emanata che dovrebbe aiutare le attività economiche maggiormente colpite dal covid-19, specialmente nei primi mesi di questo 2021 che si stà rivelando addirittura peggiore dello scorso anno.
Per la prima volta, da un anno a questa parte, mi sento abbandonato dallo Stato.

di chi è la responsabilità?  

Sono titolare di un Pub e appartengo a una delle categorie che più hanno sofferto, soprattutto a livello  economico, le necessarie limitazioni imposte dal governo per arginare la pandemia che ci sta colpendo.  Appartengo a una di quelle categorie che, da un anno, arranca si reinventa e si trasforma per provare a  rimanere a galla. É un periodo difficile per tutti e sono consapevole che le limitazioni siano necessarie per un  benessere comune, ma ad oggi mi chiedo: “com’è possibile che dopo tutto questo tempo chi deve decidere  non sappia come poter aiutare le aziende che sono davvero in difficoltà?

di chi è la responsabilità?  

Abbiamo tenuto chiuso quando c’era bisogno di tener chiuso, abbiamo riaperto e ci siamo impegnati e  riadattati quando ce n’è stata data la possibilità. Non siamo mai stati con le mani in mano ma abbiamo fatto  progetti e modifiche guardando al futuro con responsabilità, speranza e fiducia.  

Eravamo un locale in crescita, ogni anno riuscivamo con impegno e fatica a fare un pezzettino in più. Dal 1 di  marzo 2020, periodo in cui sono iniziate le restrizioni e le limitazioni, al 28 febbraio 2021 la nostra riduzione  del fatturato è stata del 38,5%.  

Abbiamo avuto una perdita media mensile nel 2020 rispetto al 2019 di 10.000 euro, questo comporterebbe un  contributo di circa 10.000 euro che ci aiuterebbe a compensare le perdite di gennaio e febbraio 2021, ma a  causa del fatto che la perdita complessiva dell’anno solare 2020 è del 27% e non del 30% il contributo  spettante diventa 0.  

Mi chiedo, perché hanno scelto questi parametri? Perché si è deciso di tenere conto dell’anno solare e non  dell’anno che effettivamente è stato soggetto alle restrizioni a causa dell’emergenza COVID19?  

Com’è possibile che non ci sia una proporzionalità di fronte al ricevere o 10.000 euro o 0?  

Com’è possibile che un’attività che viene limitata economicamente per due mesi (gennaio e febbraio 2021) con  una riduzione del 62% non abbia diritto ad alcun aiuto?  

Com’è possibile che in questa legge si abbuonino 5.000 euro a chi non ha pagato le imposte negli anni  precedenti mentre molte attività in regola non hanno diritto a ricevere nulla?  

Mi sento abbandonato, stanco ed invisibile.  

Ho fatto tanti sacrifici, ho dedicato tutto me stesso per potercela fare, resistere, e adesso, nel momento del  bisogno, lo Stato mi volta le spalle. In questo modo si sostiene chi ha semplicemente tenuto chiusa l’attività  nella speranza di ricevere i contributi, piuttosto che chi ha provato a reinventarsi adattandosi nel limite del  possibile alla situazione. Mi viene da pensare che le persone oneste vengono penalizzate per l’ennesima volta  in questo paese.  

di chi è la responsabilità? 

Ora sono stremato, ho fatto tutto quello che potevo fare, ma lo stato mi ha abbandonato e non sento più di  avere la forza per poter affrontare il futuro con fiducia. Sono invisibile.  

Ste del Prins Willem 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Marzo 2021
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