“Costruito insieme”: Silvestrini presenta all’aperto il programma per Gallarate
La candidata del centrosinistra ha presentato, insieme ai responsabili dei gruppi tematici, il frutto di sette mesi di confronto e analisi. In attesa di portare il programma nei quartieri
«Il programma l’abbiamo costruito insieme, con un impegno di sette mesi, e oggi lo presentiamo insieme». Margherita Silvestrini per presentare il suo programma come candidata sindaco di Gallarate ha scelto un momento all’aperto, in un piccolo parco pubblico, quello di Villa Delfina a Crenna.
«Sono orgogliosa di quanto abbiamo fatto: è sicuramente un’eccezione nel modo di fare politica. Il programma è frutto del lavoro fatto insieme da persone libere da interessi e ideologie» dice Silvestrini, candidata del centrosinistra.
La presentazione è stata affidata a una pluralità di voci, quelle dei coordinatori dei diversi gruppi di lavoro che per mesi hanno confrontato proposte e cercato il confronto con i cittadini (anche se la fase “in piazza” inizia adesso).
Il programma approvato in settimana da una “plenaria” dei gruppi è da oggi disponibile sul sito margheritasilvestrini.it.
Silvestrini viene dal Pd, è stata assessore al sociale dal 2011 al 2016 ed è sostenuta da partiti e liste civiche (Pd, Città è Vita, Europa Verde, Officina di Cura Urbana, Italia Viva, Azione e Psi) anche se la presentazione del programma è avvenuta senza bandiere: intervenivano i responsabili dei gruppi di lavoro.
“Gallarate viva” è il titolo presentato da Gianluca Tonellotto «Abbiamo riflettuto sulla rigenerazione urbana, che secondo noi passa prima di tutto dalle scuole intese come luoghi aperti alla città». Si parla di «un hub delle competenze per fare incontrare la domande e le offerte di lavoro», ma anche dell’idea di una piattaforma e-commerce locale per sostenere il commercio, magari integrata con sistema di delivery.
“Gallarate si-cura” è il titolo del gruppo dedicato al sociale e alla sicurezza, non a caso accostati. Gianfranco Selvagio parla del passaggio «dal controllo di vicinato alla cura di vicinato» e della presenza di referenti di quartiere (tema ripreso anche nel capitolo sulla salute). Proposta anche la costituzione del «consiglio comunale dei ragazzi, “palestra” di cittadinanza attiva e stimolare rispetto delle idee degli altri». Come metodo generale per l’area del sociale si parla di «una progettazione condivisa tra terzo settore e istituzioni».
Altro tema esplorato è quello della mobilità. «Oggi abbiamo strade insicure e assistiamo poi a interventi spot privi di una progettualità» dice Giovanni Pignataro. E cita come esempio il «florilegio di cordoli» comparsi nelle ultime settimane e al centro anche di un certo confronto. Per Pignataro in alcuni casi sono interventi che impediranno l’inserimento di ciclabili e rischiano di aumentare i conflitti, ad esempio sulle rotonde.
Nel programma si parla di completamento della tangenziale a nord-ovest (da Varese verso il Sempione direzione Somma) per allontanare dalle aree centrali, considerando che «il 50% del traffico è d’attraversamento». Sui parcheggi viene ripresa l’idea di puntare su silos e parcheggi privati d’uso pubblico (i cosiddetti “parcheggi fantasma”) da segnalare, per ridurre la pressione sul centro. Ripresa anche l’idea della «bicipolitana», vale a dire assi ciclabili continui e riconoscibili (modello nato a Pesaro, ora lo sta facendo Legnano).
Sostenibilità: c’è l’idea di«un assessorato per la sostenibilità, la transizione ecologica e la resilienza», dice Anna Zambon, sottolineando che farebbe da coordinatore su un tema trasversale, che tocca vari ambiti. Sulla qualità della vita e la sostenibilità una casetta dell’acqua in ogni quartiere e una migliore raccolta differenziata, sensibilizzando anche i giovani.
“Gallarate per le generazioni” è il titolo della parte di programma dedicata a giovani e anziani. Marta Verdesca parla di un sistema da attivare in cui «i servizi in parte vengono dall’ente, in parte vengono costruiti con la città» (vista la grande presenza del privato sociale). Si pensa ad uno sportello di ascolto.
Nel capitolo della Gallarate del sapere si parla di cultura ed educazione, ma anche di spazi, con l’idea di strutture pluridisciplinari per la pratica sportiva ad accesso libero e gratuito. Nancy Perazzolo richiama un tema delicato, quello demografico: la scommessa è «diventare attrattivi per le nuove generazioni e integrare le famiglie straniere che hanno scelto Gallarate», ad esempio con il rafforzamento del progetto Nai di alfabetizzazione.
Sullo sport Danilo Barban richiama la necessità di fare scelte adeguate sugli impianti (partendo da «stadio e piscina», per cui viene contestato l’approccio usato fin qui). Ma non solo: sport e qualità di vita passano anche dalla valorizzazione dei percorsi verdi tutto intorno alla città, che «nel periodo del lockdown erano frequentatissimi», ripartendo dalle numerose aree di bosco di proprietà comunale.
Sul fronte della salute e sanità, Raffaella Lombardo ribadisce la contrarietà netta all’ospedale unico, cui viene contrapposto – nel rispetto delle competenze – il rilancio dell’ospedale esistente e a livello comunale una casa della salute, «con attività ambulatoriale accessibile e diagnostica di base». A coordinare gli interventi ci sarebbe una commissione consiliare salute permanente in dialogo con le istituzioni sanitarie (prevalentemente regionali).
«Il nostro programma ora lo porteremo nei quartieri, confrontandoci con le persone», conclude Silvestrini. «Il tour “testa e cuore” inizierà il 5 giugno».
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