Vaccinazioni in azienda: la Lombardia attende il via libera di Figliuolo
Dopo aver sottoscritto un accordo con le associazioni datoriali il 10 marzo scorso, la giunta vara il protocollo per partire con il coinvolgimento delle imprese
Regione Lombardia è pronta ad avviare le vaccinazioni in azienda. Manca solo il via libera del commissario straordinario Figliuolo.
Un ulteriore passo avanti, rispetto all’accordo stipulato con le associazioni datoriali lo scorso 10 marzo, è stato fatto dalla giunta lombarda che ha adottato il documento che disciplina le somministrazioni e le linee guida del protocollo d’intesa tra Regione e aziende approvato dalla Giunta regionale su proposta della vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, di concerto con l’assessore allo Sviluppo economico, Guido Guidesi.
«Con l’approvazione della delibera e del protocollo attuativo – dichiara Letizia Moratti – confermiamo e diamo ulteriore concretezza agli obiettivi che ci eravamo dati. Ovvero efficientare la campagna vaccinale e garantire sempre più sicurezza sui posti di lavoro, grazie alla collaborazione sinergica con il mondo delle imprese».
Il protocollo prevede che i vaccini siano somministrati dal medico competente o dal medico di una struttura sanitaria privata, in convenzione con le associazioni di categoria o con le imprese. La vaccinazione sul luogo di lavoro sarà rivolta a tutti i cittadini, titolari e/o lavoratori, a prescindere dal luogo di residenza/domicilio, che operano nell’azienda e/o anche appartenenti ad altre aziende che operano presso quest’ultima, o che hanno sede nell’immediato territorio limitrofo, previo accordo fra le parti.
«La somministrazione – spiega Guido Guidesi – avverrà all’interno dell’unità locale/sito interaziendale o nella struttura sanitaria privata in convenzione, in uno spazio idoneo alla somministrazione, in grado cioè di garantire l’accesso scaglionato e la permanenza post-vaccinazione. L’azienda che intende attivare la campagna di vaccinazione deve disporre di una struttura organizzativa e logistica adeguata alla somministrazione e alla conservazione del vaccino. Le imprese che non dispongono di una struttura organizzativa e logistica adeguate possono avvalersi di altre, presso i siti interaziendali utilizzabili della propria Associazione di categoria, qualora questa lo preveda, o anche di strutture sanitarie private».
I grandi insediamenti industriali potranno raggiungere accordi di collaborazione con piccole e medie imprese, mentre nei grandi hub saranno disponibili delle linee vaccinali dedicate ai lavoratori.
«In attesa del via libera del Commissario governativo – aggiunge Moratti – la priorità in agenda è l’avvio di questa campagna vaccinale, con l’allestimento di linee di somministrazioni nei grandi insediamenti, con la possibilità di consorziare anche medie e piccole imprese. Penso anche a una sorta di rimodulazione della campagna per questo settore, proprio nel nome dell’efficienza: con vaccinazioni non solo nelle aziende, ma per le aziende, con linee dedicate ai lavoratori nei grandi hub massivi».
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