Protesta al ponticello sulla ciclopedonale tra Rovera e San Salvatore
Un piccolo gruppo legato al comitato Rovera - Rogoredo si è riunito nei pressi del ponticello chiuso per lavori
A fine maggio il ponticello della ciclopedonale che collega Rovera e San Salvatore è stato chiuso per un cedimento dell’asfalto.
Dopo i controlli eseguiti, si è scoperto che il problema non era solo del manto superficiale, ma riguarda le falde acquifere che passano sotto lo stesso, che hanno causato dei cedimenti e quindi serviranno controlli più approfonditi. Questi controlli hanno ovviamente portato a un’interdizione del passaggio più lunga nel tempo, almeno fino a che non verranno eseguiti i lavori di ripristino e messa in sicurezza.
Sul tema si era espresso l’assessore ai lavori pubblici Davide Feleppa, che aveva analizzato la situazione in una videointervista a Malnate.org. Assieme a lui anche il il responsabile dei lavori pubblici, l’architetto Rosalba Russo, che aveva spiegato in maniera più tecnica e dettagliata quali sarebbero stati i passi da seguire.
Nella mattinata di mercoledì 30 giugno un gruppetto di persone, che fa parte del comitato di Rovera – Rogoredo, si è ritrovato al ponticello per una manifestazione per chiedere al Comune di «Sindaco, riaprici la pista ciclopedonale Rovera-San Salvatore. Spendi per il nostro bene i nostri soldi».
Il sindaco Irene Bellifemine sulla vicenda spiega: «Stiamo avendo interlocuzioni con Aspem e i tecnici comunali perché serve fare delle valutazioni geologiche: la situazione è molto più complessa di quello che sembrava. Dobbiamo far svolgere una valutazione del sottosuolo. Anche se il buco nell’asfalto non è così grande in realtà, dopo l’ispezione fatta, il problema è sottostante. Andrà svuotata la vasca, pulita, ispezionata e poi, capito il problema, si potrà iniziare con i lavori. Ma soprattutto stiamo capendo di chi è la competenza: Aspem aveva svolto dei lavori di ripristino, quindi potrebbe essere parte in causa. Capita anche questa partita, si potrà proseguire nell’iter».
Intanto, per chi sopperire alla chiusura del tratto, il sindaco spiega: «Con la Protezione Civile si può capire se si può mettere un percorso alternativo ma su un corso d’acqua non è mai facile agire e bisogna farlo con criterio e in sicurezza. Devo essere sicura che quel passaggio temporaneo non sia pericoloso per i cittadini. Abbiamo realizzato la ciclopedonale, parallela alla Briantea, consigliamo al momento di passare da lì».
L’architetto Rosalba Russo, a capo dell’ufficio lavori pubblici, sottolinea: «Ci siamo incontrati anche con Aspem e il geologo e abbiamo già svolto con un sopralluogo per verificare la causa dell’erosione, che dovrebbe essere dovuta a una perdita più a monte. La situazione è complicata perché si è formato un cratere di oltre un metro e mezzo di profondità. Abbiamo chiesto pareri ad Aspem e ad Ato, l’ambito territoriale ottimale ovvero il gestore generale del sistema idrico. Nel contempo chiederò allo studio di geologi di iniziare un progetto per la sistemazione. Per i lavori di pulizia idraulica sul Quadronna (il corso d’acqua in questione, ndr) servirà anche il benestare della Regione. Ora però, prima di tutto, bisogna capire cosa ha provocato l’erosione, anche per modulare nel migliore dei modi l’intervento di consolidamento di carattere drenate, quindi calcolando anche il materiale che si andrà a utilizzare».
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