Stefano Bonaccini alla Schiranna parla di presente, ma soprattutto di futuro
Il Presidente dell’Emilia Romagna ha presentato il suo libro e portato il suo appoggio a Davide Galimberti
“Qui c’è tutto ciò che siamo”: si apre così il libro di Stefano Bonaccini “Il paese che vogliamo” ricordando Aude Pacchioni donna coraggiosa e partigiana. Un libro sulle idee e proposte per l’Italia del futuro, come recita il sottotitolo. Il Presidente dell’Emilia Romagna lo ha presentato domenica pomeriggio alla Festa della Schiranna nel pieno della campagna elettorale in sostegno al candidato Sindaco del PD Davide Galimberti.
Un’occasione per parlare di proposte, idee ma anche di quello che è stato fatto per la città di Varese insieme a Davide Galimberti, il Senatore Alessandro Alfieri e il vice segretario provinciale Alice Bernardoni. Elegante, pragmatico e diretto Bonaccini affonda subito sugli avversari politici “Se da tempo l’attenzione della Lega è su Varese un motivo ci sarà” e sui compagni di partito “Spero che Draghi vada avanti il più possibile. Non sono d’accordo con alcuni vertici del mio partito che hanno detto di sperare che questo governo finisca presto”.
I temi affrontati nel libro divengono argomenti di discussione sulla attuale campagna elettorale in città. Il tema della sanità principalmente che Galimberti vanta avere messo al primo punto del programma elettorale e la visione di quello che Regioni e Comuni potranno fare insieme.
«Nella mia terra il benessere è un valore – racconta Bonaccini – l’impresa è un valore e ci sono due cose in particolare: l’istruzione e la salute che devo essere garantite dallo Stato. La sanità del futuro è una via di mezzo tra casa mia e l’ospedale, le cosiddette “Case della salute” e c’è l’assistenza domiciliare, la telemedicina e la robotica sulle quali investire».
«Al primo punto del nostro programma c’è la sanità. Può sembrare strano che si scelga proprio questo tema – continua Galimberti – ma bisogna creare delle occasioni di opportunità e il Comune deve essere in grado di interloquire con il sistema sanitario nazionale. Pensiamo solo all’importanza della collaborazione nella campagna vaccinale».
Dalla rigenerazione urbana, alla collaborazione con le parti sociali, alla politica sugli Asili Nido la Regione Emilia Romagna vanta una serie di azioni visionarie che possono essere prese ad esempio e Bonaccini le racconta tutte nelle pagine del suo libro. Sono gli «appunti che annota ogni giorno toccando con mano i problemi e provando ad allargare lo sguardo al paese e allungando la vista oltre la contingenza – spiega – ho il privilegio di essere nato e di vivere in una bellissima regione insieme all’orgoglio di amministrarla da sei anni. Ma quel che serve è per l’Italia, l’Emilia Romagna non basta a sé stessa. I problemi che affrontiamo non sono poi così dissimili nel resto della penisola. Soprattutto quelli che riguardano il nostro futuro, il cambiamento necessario, gli obbiettivi per realizzare il Paese che vogliamo».
Poi l’auspicio: spero che il Partito Democratico non abbandoni l’attenzione al Nord “perché mi sento un po’ solo, se vogliamo tornare a guidare il paese non è pensabile senza governare una delle parti più produttive dell’Italia”.
Nel pomeriggio Bonaccini era stato anche a Gallarate a sostegno della canditata Sindaco Margherita Silvestrini
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