Nuovo supermercato a Samarate? “Preferiamo le vetrine dei nostri negozi”
A ridosso del Natale apre il primo centro commerciale realizzato a Samarate, che si aggiunge a una recente apertura sul confine con Gallarate. Si è aperto un dibattito sulla tutela del commercio di vicinato

A Samarate spunta il primo, vero supermercato, se non un piccolo centro commerciale: tra Samarate e San Macario invece è ormai quasi pronto il nuovo complesso commerciale che integra un discount e tre altre attività, negozi specializzati su medie superfici. Se ne parla da un paio di anni (complice la pandemia che ha rallentato i lavori) e ora si avvicina l’apertura.
Tutti contenti? Non tutti tutti. Se infatti il proliferare di ipermercati e supermarket ha un po’ spento l’entusiasmo che c’era un tempo di fronte a nuovi punti vendita, c’è anche chi rilancia criticamente: «Posso scrivere che non provo nessun tipo di entusiasmo per l’apertura del nuovo centro commerciale a Samarate?» ha scritto Eliseo Sanfelice, amministratore della pagina facebook Bacheca Civica di Samarate.
Dallo spazio social lancia invece un messaggio comunitario: «Acquistiamo nei nostri negozi Samaratesi, restiamo comunità. Pubblicate le foto delle vostre vetrine facciamo comunità».
C’è da dire che l’arrivo del nuovo punto vendita di grande distribuzione non è l’unica novità, visto che anche al capo opposto di Samarate, a Verghera, ha aperto un altro punto vendita. «Formalmente è in territorio di Gallarate, ma di fatto è come fosse a Verghera. L’arrivo di due supermercati non va sotttovalutato» ragiona Sanfelice.
C’è comunque chi guarda con favore all’apertura del nuovo punto vendita, soprattutto perché è un discount più vicino al centro cittadino. Il tema è il costo dei prodotti, per molti dei favorevoli: «Purtroppo non tutti possono permettersi di fare la spesa nei negozi di paese: c’è molta differenza di prezzo», è il tono di diversi commenti.
C’è però anche chi solleva un diverso interesse collettivo: «Hanno disboscato una intera area per costruirlo», dice una commentatrice, riferendosi all‘area verde boscata sacrificata all’incrocio tra via Roma e via Torino. È anche vero che in questo caso c’è un beneficio collettivo nella messa in sicurezza di un incrocio problematico e pericoloso.
Qua e là si è affacciato anche il tema, lavoro, altro elemento su cui da un lato c’è ancora fiducia, dall’altro una certa disillusione. «I supermercati si sono moltiplicati e si è ormai capito che quando apre uno si creano posti di lavoro ma ne scompariranno altri in altre strutture» continua Sanfelice. «O chiuderanno i negozi locali».
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