A Germignaga esiste ancora il servizio postale?
A Brezzo di Bedero si rilevano grandi ritardi nella consegna della posta

Per i cittadini di Brezzo di Bedero è una domanda sicuramente fondata che si pongono ormai da lungo tempo, visto che i famosi “postini” che dovrebbero recapitare la posta in tempi rapidi non si vedano praticamente più. Passano settimane senza che arrivi una missiva, di qualunque tipo e genere, si tratti di lettere, riviste, pacchi o altro. Se a lorsignori delle Poste Italiane accomoda, una volta al mese – ma non è detto, sovente si sfora anche questa tempistica indegna anche per il medioevo – arriva un mucchietto di posta datata, anzi datatissima, con bollette da pagare scadute: del resto chi è quell’arretrato, restio al progresso, che si sogna ancora di voler ricevere bollettini postali per il pagamento, invece di ricorrere alla domiciliazione? Ma che si aggiorni, una volta per tutte!
E poi le Poste hanno ben altro da fare che svolgere un servizio d’infima qualità quale il recapito della posta: hanno altro da fare, lo si vuole capire o no?
E si rincorrono le dicerie. Alcuni affermano che qualche funzionario, particolarmente dotato in mezzi di trasporto, sia stato inviato al mercato dei cammelli di Marrakech – all’interno del Marocco, per intenderci – molto fiorente, nel quale dovrebbe scegliere uno o più destrieri da esportare nel luinese per sopperire alle attuali disfunzioni. Qualche altro, però, sembra certo che la destinazione per l’acquisto dei cammelli sia l’Algeria – più vicina per altro rispetto al Marocco – segnatamente al mercato di Tamanrasset dove i cammelli sarebbero in vendita a prezzi migliori, solo che la località tuareg è praticamente nel Sahara – lì, sempre secondo alcune voci non verificate, si dice che la posta venga recapitata settimanalmente – quindi un po’ scomoda da raggiungere anche per il volenteroso e alacre funzionario sopra citato.
Rimane il fatto che la posta a Brezzo di Bedero non arriva, lo sforzo collaborativo dell’amministrazione comunale viene ignorato, per cui si assiste a questa situazione che definire scandalosa significa ricorrere a un termine bonario.
A meno che le altre voci che si rincorrono in questi tempi non abbiano fondamento: narrano che alle Poste ci sia l’intenzione di allargare la sfera delle attività e alle incombenze bancarie e similari ci sia il progetto di affiancare un gazebo di ristorazione o comunque ludico/alimentare che avrebbe un senso pratico: vogliamo, o no, alleviare il peso a chi è costretto a svolgere lavori stressanti che conducono a un logorio decisamente insopportabile?
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