L’appello di Aime sul caro energia: “Non facciamo morire le pmi”
L'associazione chiede al Governo una revisione della struttura delle bollette per garantire una distribuzione più equa degli oneri di sistema tra le diverse categorie di utenti, legata all’effettivo consumo di energia
Aime (associazione imprenditori europei) interviene sul tema del caro energia e gas per voce del suo presidente Giuseppe Albertini che analizzando la situazione di contesto avverte: «A farne le spese, oltre alle famiglie, sono anche le Pmi che rischiano di non poter sopportare la situazione attuale».
dalle analisi fatte, secondo Albertini, emergono pesanti squilibri nella struttura delle bollette energetiche e come questi penalizzano i piccoli imprenditori. «Il peso degli oneri di sistema – sottolinea il presidente di Aime – è distribuito in maniera iniqua tra le diverse categorie di utenti, poiché non è allineato all’effettivo consumo di energia. Si evidenzia cioè uno squilibrio nella distribuzione del carico contributivo che vede le micro e piccole imprese fortemente penalizzate a fronte di consumi energetici contenuti, mentre le utenze industriali in alta o altissima tensione pagano attualmente oneri molto bassi nonostante siano responsabili di alti consumi energetici e quindi di alti livelli di emissioni».
Le aziende che utilizzano la bassa tensione, infatti, a fronte di una quota di consumi energetici del 32%, pagano il 49% della componente degli oneri generali di sistema, pari a 4,7 miliardi di euro. «In barba al principio “chi inquina, paga” – continua Albertini – le Pmi devono dunque finanziare la maggiore quota di oneri per quelle componenti della bolletta dedicate al sostegno delle energie rinnovabili, delle categorie come le ferrovie e le imprese energivore, e dei bonus sociali».
Aime chiede quindi al Governo una profonda revisione della struttura delle bollette per garantire una distribuzione più equa degli oneri di sistema tra le diverse categorie di utenti e legata all’effettivo consumo di energia. Ritiene inoltre necessaria anche la revisione della disciplina delle agevolazioni alle imprese a forte consumo di energia, limitando i benefici alle sole aziende che abbiano effettivamente realizzato interventi di efficienza energetica.
«Oltre a questi problemi strutturali – conclude il presidente di Aime – si aggiungono attualmente i pesanti rincari del prezzo dell’energia alla fonte che in alcuni casi hanno fatto addirittura triplicare le bollette. Il Governo Draghi, è innegabile, ha fatto degli sforzi per contenere tali aumenti, ma ancora di più dovrà farne. Aime chiede all’Esecutivo una più incisiva azione per rafforzare l’autorevolezza dell’Italia in sede di trattativa internazionale sugli approvvigionamenti e un più marcato impegno nel combattere le speculazioni legate al caro bollette. Come è stato fatto per le mascherine medicali, pensiamo sia utile che anche per l’energia elettrica e il gas vengano definite tariffe calmierate per sostenere le Pmi e per difendere il potere di acquisto delle famiglie».
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