Selvaggia Lucarelli adotta un gatto nero a Luino: “Vi racconto di Bruno”
La vita avventurosa di Bruno, gattino nero di sei mesi nato ad Agra ed adottato a Luino dalla celebre giornalista e influencer , che ne ha raccontato la storia

Siamo abituati a sapere tutto degli influencer, anche le loro avventure casalinghe, anche i più piccoli e apparentemente banali scorci di vita quotidiana. Oggi ve ne raccontiamo uno di Selvaggia Lucarelli, giornalista e influencer, sempre al centro del dibattito sia politico che sociale: vi parliamo del suo nuovo gatto.
Molti di voi diranno “dov’è la notizia?” ma quando saprete la storia di Bruno, nato ad Agra e adottato a Luino, siamo certi che la notizia la troverete, e magari scoprirete il lavoro di una delle tante associazioni del territorio che si prendono cura degli animali.
Selvaggia Lucarelli infatti oggi spiega: «Io ho un cane, Godzilla, un Cavalier king comprato in negozio di un truffatore anni fa e un gatto, Evangelion, preso da una ragazza siciliana di Melilli che aveva due mesi ed era il cucciolo più puccioso dell’universo. Dunque, mi sentivo in debito con tutti gli animali che non si comprano, che non sono cuccioli, che non sono pucciosi., ma solo pulciosi. Che magari sono pure preceduti da qualche pregiudizio. E allora mi sono detta: un gatto nero! Adulto. Magari non proprio bellissimo. Di quei gatti parcheggiati da qualche parte in attesa di qualcuno che non gli preferirà un gatto più instagrammabile. Ho chiesto a una piccola associazione di Luino che seguo sui social se avesse un gatto in stallo, che nessuno si litiga. “C’è Bruno!”, mi ha detto una dolce ragazza che lavora per ZampaOdv. E mo’ chi è Bruno?»
Bruno, spiega Selvaggia Lucarelli, è un gatto di sei mesi circa, nato ad Agra: «Lì tempo fa un vecchietto ha iniziato a dare da mangiare a dei gatti, i gatti sono diventati tanti, si sono riprodotti in maniera incontrollata. Il vecchietto non sta tanto bene, le persone hanno iniziato comprensibilmente a lamentarsi per la situazione, la sporcizia. Il sindaco ha chiesto aiuto all’associazione per sterilizzare i gatti e alla fine, grazie ad uno sgombro usato come esca, Bruno si è infilato in una gabbia ed è stato “catturato” per poi essere rimesso eventualmente in libertà».
Un gatto che: «Sulla carta doveva essere un selvatico, invece, imprevedibilmente, amava gli umani. E quindi Giorgia l’ha tenuto, l’ha curato, in attesa che qualcuno lo prendesse. Bruno è oggettivamente bruttarello. Nella categoria gatti neri, somiglia di più a un pipistrello della frutta che a una pantera. Insomma, Bruno era prefetto per sistemare per sempre tutti i miei sensi di colpa, pure con un credito residuo».
Così hanno deciso: «Siamo andati a Luino e in una domenica di sole abbiamo adottato Bruno. Che abbiamo scoperto – come dice Leon- essere anche ulteriormente buggato: fa le fusa, sempre. Gli basta mezza carezzina distratta per accendere i motori, strusciarsi, cercarti, appiccicarsi a caviglie, mani, piedi. E non smette più».
La storia di Bruno non finisce qui: il lungo post racconta anche delle avventure del nuovo arrivato e dei precedenti “proprietari a quattro zampe” in casa Lucarelli. Non è così semplice, ma a quella storia vi rimandiamo con il link sul suo post.
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