In due a processo per il volo in elicottero degli sposi partiti dall’oratorio di Azzate

La notizia fece impazzire i social, coi coniugi che appena pronunciato il fatidico “sì“ si imbarcarono a bordo del velivolo alla volta del banchetto nuziale. Per la Finanza non era tutto regolare

Generica 2020

La notizia che fa il giro dei social, diverte e fa sognare i lettori, non senza qualche critica: l’arrivo dell’elicottero al termine di una cerimonia nuziale in paese ad Azzate è in effetti uno di quegli argomenti che non passano inosservati, e alla fine qualcuno racconterà ai nipotini davanti al caminetto: «Ti ricordi quella volta…».

E neppure ai finanzieri del gruppo volo di Venegono Superiore è sfuggita quella notizia, dal momento che d’iniziativa, proprio dopo aver sfogliato i quotidiani on line – tra cui Varesenews, che per primo diede la notizia – hanno attivato alcuni approfondimenti sul trasporto della famiglia partita dall’oratorio alla volta di Verbania per le foto di rito e poi rientrata in provincia di Varese per atterrare al ristorante per il banchetto nuziale.

E lunedì in tribunale per quei fatti si è celebrata l’udienza del processo che vede imputate due persone, il legale rappresentante della ditta che offre i voli e il pilota, a cui il pubblico ministero contesta di non avere i permessi per quei tipi di voli.

I fatti si riferiscono a quanto avvenuto il 27 giugno 2018 verso mezzogiorno nel pratone dell’oratorio: il rumore del mezzo in avvicinamento, i fiori che volano, foto e video dell’evento che vengono postati sulla pagina Facebook “sei di Azzate se…” i giornali se ne accorgono e scrivono. Faccenda che fa discutere: «Era il sogno di nostro figlio», dicono i diretti interessati che in una lettera a Varesenews spiegando le motivazioni della trovata.

Per altri invece si è trattato di una scelta inopportuna: questione di bon ton, sicurezza, quiete pubblica e quant’altro la mente umana riesca a processare. Questo sul piano del ragionamento e del dibattito di paese. Sul fronte giuridico invece la domanda fatta dagli investigatori, e da appurare nell’aula di giustizia, riguarda il reato di “Abusivo esercizio di trasporto o di lavoro aereo“, disciplinato dall’articolo 1188 del Codice di navigazione: “Chiunque esercita la navigazione aerea in violazione delle disposizioni che prescrivono il certificato di operatore aereo, la licenza di esercizio o la designazione di vettore, è punito con l’arresto fino a sei mesi ovvero con l’ammenda fino a euro milletrentadue“.

Per la difesa il volo non poteva essere classificato come commerciale e quindi non sarebbe necessaria la documentazione invece contestata dall’accusa secondo cui si tratterebbe di un vero e proprio trasporto passeggeri. Nulla viene naturalmente contestato ai coniugi. L’udienza è stata aggiornata al 24 ottobre.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Febbraio 2022
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