La Pro Patria ci prova ma il gol non arriva, col Trento è 0 a 0

I trentini sulla difensiva bloccano i tigrotti di Busto Arsizio, entrambe le squadre ancora senza vittoria nel 2022. Esordio per Pesenti buttato nella mischia per cercare di scardinare la difesa gialloblu rimasta in 10 per l'espulsione di Chinellato

Pro Patria pareggio - sconfitta

(Foto Roberta Corradin)

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Le foto di Pro Patria – Trento 4 di 26

Termina senza reti e con poche emozioni, tutte nel primo tempo, il recupero della ventunesima giornata di Serie C tra Pro Patria e Trento. Ancora un’occasione sprecata per i tigrotti di Prina, senza vittorie in questo 2022, che per lunghi tratti hanno dominato sula formazione trentina ma senza riuscire a trovare quella cattiveria agonistica per colpire negli ultimi metri e scardinare la porta difesa da Marchegiani, figlio del grande portiere laziale e MVP del match con due bellissime parate in volo su Ferri e Pierozzi nell’arco di un minuto, tra il 25′ e il 26′.

Gli ospiti hanno giocato una partita prudente, per non dire rinunciataria e, dopo Giana e Pro Vercelli, fermano sullo 0 a 0 anche la squadra di Busto Arsizio, fermata a 23 punti in 23 gare giocate. La media punti è facile da fare e dice un punto a partita, il frutto di 4 vittorie, 8 sconfitte e l’ennesimo pareggio, l’undicesimo, che muove sì la classifica ma non riesce a dare abbastanza forza per togliere la Pro Patria – sedicesima – dalle zone basse della classifica.

FISCHIO DI INIZIO – Continuano le assenze in casa tigrotta e la Pro Patria altro non può che affidarsi ai suoi pochi uomini a disposizione. Unica novità rispetto alla gara col Padova è il ritorno di Parker tra i titolari, a fianco di Piu. Diverse invece le scelte dell’allenatore trentino Carmine Parlato che, per provare a dare una scossa alla squadra dopo due partite senza reti (né concesse ma neanche realizzate), manda una formazione rivoluzionata a metà. Per i trentini torna il capitano Trainotti, mentre l’ex juventino Pasquato – che con i bianconeri esordì in A – parte della panchina lasciando il delicato ruolo di trequartista a Belcastro, mezzala avanzata qualche metro in avanti, vicino a Barbuti e Pattarello, attaccante a secco da esattamente un giro quando realizzò una doppietta proprio ai danni della Pro Patria. Tra i pali il duello a distanza se lo giocano Elia Caprile, in ottima forma nelle ultime uscite, e il nuovo titolare degli ospiti Gabriele Marchegiani, figlio d’arte del portierone oggi opinionista a Sky.

PRIMO TEMPOIl primo tempo è a senso unico, forse le scelte sbagliate di Parlato, senza dubbio per i diversi atteggiamenti mostrati della due formazioni. Il Trento è tutto dietro la linea del pallone mentre la Pro Patria pressa alto, in continuità con l’atteggiamento offensivo visto contro Piacenza e Padova, anche per merito della grand lavoro sporco di Ferri, diventato per necessità nelle ultime uscite titolare ma tra i migliori di questo “corto inverno”, dato il bel sole (quasi) primaverile che oggi batteva allo stadio.

A centrocampo non c’è partita, quando non attacca la Pro Patria recupera un gran numero di palloni, impedendo agli ospiti di uscire se non tramite lanci lunghi sempre anticipati da Boffelli, sempre vincitore nei duelli contro Barbuti e Pattarello. Per quanto riguarda invece il fraseggio e la costruzione del gioco bustocco, continua il buon momento di Nicco. Il numero 10 non si limita smistare palloni ma agisce da vero regista, innescando spesso le ali sulla fascia, da dove arrivano le due grandi occasioni della partita, entrambe per la Pro Patria.

Succede tutto in un minuto quando il portierone del Trento Marchegiani viene chiamato in causa con due super-parate tra il 25’ e il 26’. Dal corridoio di sinistra Pizzul fa partire un cross al bacio per la testa di Ferri, inseritosi in area per tagliare la difesa. La mezzala balza in avanti e colpisce in controtempo la palla con una potente frustata destinato all’angolo alto ma il volo di Marchegiani impedisce al numero 25 di trovare il primo gol stagionale. Una parata scenografica, con la mano richiamo ad alzare il pallone in angolo. Sugli sviluppi dell’angolo la palla ancora una volta parte da sinistra ver arrivare a destra, e, dopo una carambola sul terzino mancino Oddi arriva a mezza altezza verso Pierozzi. L’esterno controlla col petto e di controbalzo fa partire una sassata potentissima ma meno angolata del colpo di Ferri. Marchegiani ha i riflessi di un gatto e ancora una volta col guantone alza la traiettoria del pallone anziché rimanere impietrito, come sarebbe successo al portiere.

Solitamente questi sono i segni premonitori prima di un gol. E così sembra essere al 39’ quando Nicco dal centro del campo avanza a destra e fa partire un cross rasoterra per Piu, ancora una volta però il Trento riesce a salvarsi all’ultimo deviando il tiro in angolo (saranno 7 alla fine del match).

SECONDO TEMPO – Parlato capisce che per il Trento non può limitarsi a restare in piedi a prenderle sul ring, la sua squadra ha regalato un tempo ai padroni di casa, clementi (o forse ingenui) per dovere di ospitalità. Il mister gialloblu saggiamente corre subito ai riparti già dall’inizio della ripresa inserendo al 46’ Ruffo Lucci, Pasquato e Simonti. Non uno stravolgimento tattico ma una mossa per avere maggiore qualità negli interpreti, a partire da Pasquato che è il goleador della squadra con cinque reti ma soprattutto collante tra difesa e attacco. Il Trento è così meno spaccato tra i reparti e gioca molto più corto per difendersi e non sprecare palloni quando si tratta di ripartire, anche se gli ospiti vengono sempre fermati negli ultimi 20 metri.

I nuovi equilibri del Trento e il progressivo calare delle energie addormentano un po’ la partita. La Pro Patria prova a ricamare tra le fasce per poi servire Piu nel terzo offensivo di campo ma la lucidità viene meno e gli errori incominciano a essere davvero tanti, alcuni anche grossolani. All’84 per un momento non arriva addirittura la beffa a cui i bustocchi sembrano abbonati (9 i gol dopo l’80’): triangolo fuori area Pattarello-Pasquato- Pattarello, il numero novantanove si trova a tu per tu con Caprile ma gli manca la zampata decisiva per segnare nell’unica occasione da gol trentina. Per la Pro Patria invece inutili i cambi offensivi con Pesenti (arrivato ieri e già all’esordio) e Stanzani buttati nella mischia per provare a sorprendere. Nel finale, a una manciata di secondi dall’inizio del recupero, il Trento rimane addirittura in dieci per un braccio largo di Chinellato, subentrato per Barbuti. L’attaccante disperato per il rosso diretto mostratogli impiegherà un minuto tondo-tondo per uscire dal campo. La stessa (inesistente) verve con cui terminerà la partita.

AURORA PRO PATRIA 1919 – A.C. TRENTO 1921    0 – 0    (0 – 0)

 

AURORA PRO PATRIA 1919 (3-5-2): 1 Caprile; 6 Sportelli, 13 Boffelli, 5 Molinari; 11 Pierozzi, 25 Ferri (23′ s.t. 8 Brignoli), 10 Nicco (38′ s.t. 16 Fietta), 3 Galli (23′ s.t. 23 Ghioldi), 15 Pizzul; 27 Piu (29′ s.t. 7 Stanzani), 9 Parker (23′ s.t. 32 Pesenti).

A disposizione: 12 Mangano, 2 Vaghi, 21 Colombo, 24 Giardino, 30 Castelli, 31 Caluschi. All. Prina.

 

A.C. TRENTO 1921 (3-4-1-2): 12 Marchegiani; 29 Seno (1′ s.t. 24 Ruffo Lucci), 4 Trainotti, 26 Carini; 37 Bearzotti, 7 Caporali (42′ s.t. 14 Scorza), 5 Nunes, 3 Oddi (1′ s.t. 6 Simonti); 8 Belcastro (1′ s.t. 11 Pasquato); 99 Pattarello, 27 Barbuti (26′ s.t. 9 Chinellato).

A disposizione: 1 Cazzaro, 22 Pigozzo, 2 Galazzini, 18 Raggio, 21 Osuji, 23 Dionisi, 25 Vianni. All. Pavanel.

 

ARBITRO: Mattia Ubaldi di Roma 1 (Marco Matteo Barberis della Sezione di Collegno e Diego Peloso della Sezione di Nichelino. Quarto Ufficiale Michele Maccorin della Sezione di Pordenone).

 

Angoli: 7 – 5. 

Recupero: 2′ p.t. – 5′ s.t.

Ammoniti: Nunes, Trainotti, Pattarello (TRE).

Espulsi: Chinellato al 45′ s.t. per gioco falloso su Sportelli.

Note: Giornata ventosa e soleggiata. Terreno di gioco in buone condizioni.

Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com

 

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Pubblicato il 01 Febbraio 2022
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