Nomine e candidature, come si sta formando la Commissione Sanità di Gallarate

È l'organismo che dovrà occuparsi dell'ospedale unico con Busto. I partiti e le civiche stanno nominando anche i tecnici di fiducia. Poi ci saranno cinque membri "laici": le candidature sono aperte a tutti e si chiudono il 3 marzo (e si vedrà quanto i partiti ci mettono il naso)

ospedale Sant'Antonio Abate Gallarate

In tutto saranno ventisei nomi, calcolando anche il sindaco come presidente. Ma il punto è: quali saranno i nomi della nuova Commissione Sanità di Gallarate? È una partita interessante, perché sarà questo l’organismo che dovrà  analizzare ed esprimersi sul progetto dell’ospedale unico Gallarate-Busto, che dovrebbe vedere la luce al confine tra le due città, a partire dal 2026.

Il grosso della Commissione sarà espressione – diretta o indiretta – del consiglio comunale.
Ci sarà  innanzitutto un consigliere per ogni gruppo, per un totale di dieci: sono infatti dieci i gruppi consiliari, cinque partiti e civiche di centrodestra in maggioranza e cinque partiti e civici di minoranza (che non essendo al governo possono avere anche posizioni molto diversificate).
Ai dieci consiglieri si aggiungeranno poi dieci tecnici che ogni gruppo indicherà per tempo.
Infine ci sono i cinque tecnici “laici”: saranno scelti tra singoli cittadini che si possono candidare, se ritengono di avere una adeguata competenza in ambito sanitario o in ambito urbanistico. Visto che appunto al centro della commissione c’è l’ospedale unico, che è anche tema urbanistico.

I nomi espressione del consiglio comunale

Partiamo dal tandem formato da consiglieri comunali e dai tecnici di riferimento, per ogni gruppo. A volte gli esperti sono stati scelti perché organici agli stessi gruppi politici (iscritti o organici, con competenze), in altri casi più per conoscenza della materia e senza una adesione vera e propria, magari con una vicinanza culturale (ad esempio tra le “correnti” del mondo cattolico).

E dunque vediamoli.
La Lega sarà rappresentata dal consigliere Andrea Zibetti, mentre è ancora da definire il nome del tecnico che lo affiancherà . La lista Cassani sindaco sarà rappresentata dal consigliere (medico) Michele Aspesi e da Andrea Calbi (anch’egli medico). Fratelli d’Italia sarà rappresentata da Marco Colombo e da Giorgio Bardellini (medico). Il medico ospedaliero Davide Zarcone è scelta “naturale” per Forza Italia, dove affiancherà Calogero Ceraldi, che è sempre stato il consigliere più vigile sul tema ospedale. Medico anche Filippo Crivelli, selezionato dalla lista cattolica Centro Popolare Gallarate al fianco del consigliere Luigi Galluppi.
Nelle file dell’opposizione, partendo dal centrosinistra, il Pd sarà rappresentato dal consigliere Giovanni Pignataro (già assessore all’urbanistica), affiancato da Carmelo Lauricella, medico. Città è Vita schiera il suo unico consigliere, Cesare Coppe, affiancato da Francesco Zaro, medico già primario al Sant’Antonio Abate. La Lista Silvestrini può già schierare come consigliere il medico di famiglia (e direttore sanitario al Melo) Michele Bisaccia, a cui si aggiunge un secondo tecnico, l’infermiere Christian Terilli.
Tra le civiche che si erano proposte fuori dai poli, la consigliera di Più Gallarate Sonia Serati sarà affiancata dal dottor Mirto Crosta, medico di famiglia e referente d’alto livello della Croce Rossa (Comitato di Gallarate e vicepresidente regionale).
Massimo Gnocchi, per Obiettivo Comune Gallarate, delegherà Stefano Matta (operatore sanitario): «Se ci saranno momenti in cui è necessario il voto di un consigliere voterà io»). A Matta verrà affiancato il medico Paolo Bonfanti.

Fin qui si tratta di nomi definiti ma solo in alcuni casi formalizzati: alcune forze politiche si sono tenute un margine di manovra in vista della nomina dei membri “laici”, vale a dire di normali cittadini con competenze specifiche.

Il tema urbanistico

Alla fine, nella scelta dei consiglieri e dei tecnici, la maggior parte delle scelte sono legati più alle competenze in ambito sanitario che non urbanistico. L’aspetto urbanistico comunque non è secondario, per due ragioni: la prima è che significa parlare di servizi e strutture di accesso (strade, trasporto pubblico) e supporto (parcheggi) che serviranno al nuovo ospedale unico. La seconda è il destino delle aree degli attuali ospedali.

L’attuale previsione della Regione Lombardia è che si proceda con due diversi accordi di programma: uno per il nuovo ospedale a Beata Giuliana di Busto – vicino al
Sempione – e uno per definire il destino delle aree del Circolo di Busto e del Sant’Antonio Abate di Gallarate.

Va poi ricordato che ci sono una serie di proprietà dell’azienda sanitaria di cui è prevista (almeno nel precedente accordo di programma) la “valorizzazione”: strutture che si dovranno vendere per finanziare la costruzione del nuovo ospedale unico.
Si parla ad esempio delle ville in piazza Giovine Italia e nel quartiere liberty di Gallarate o anche il palazzo antistante l’ospedale vecchio (in basso a destra nella foto che apre l’articolo).

La selezione dei nomi “laici”

La Commissione speciale sarà completata dai cinque membri “laici”. E proprio questi nomi sono quelli che rendono più interessante immaginare la composizione della futura commissione: da un lato dovrebbero essere liberi cittadini, dall’altro è difficile pensare che non ci saranno manovre dei partiti per guidare in qualche modo la scelta.

I giochi si sono aperti con la pubblicazione dell’avviso che invita chi fosse interessato a presentare candidatura: c’è tempo fino a giovedì prossimo, 3 marzo 2022, per candidarsi (qui le info). E a quel punto bisognerà vedere come funzionerà la selezione: più sarà ampio il numero di candidati maggiore sarà l’attenzione che sarà necessaria per selezionare i nomi.

La nomina è del sindaco, ma la proposta della rosa di cinque nomi verrà avanzata dalla conferenza dei capigruppo, vale a dire l’insieme di referenti di partiti e liste civiche presenti in consiglio:  «Arriveremo ad un accordo a seconda delle caratteristiche e profili delle persone che si candideranno» dice Giuseppe De Bernardi Martignoni. «Credo arriveremo a una conclusione concordata, senza un voto tra capigruppo».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 23 Febbraio 2022
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