Todd Rundgren: chi era costui?
Non tutte le star americane avevano successo da noi
Ma quindi in quegli anni importavamo senza fiatare tutto quello che aveva successo negli Stati Uniti? Direi proprio di no. A parte leggende come i Grateful Dead e gli Allman Brothers che non sono mai venuti in Italia, non ci siamo mai filati le superstar del country che vendevano come gli Stones e gli Zeppelin. Ma poi c’era qualche artista rock che là veniva considerato un genio e che magari non avete mai sentito nominare: è il caso di Todd Rundgren. Dopo aver lasciato la sua band dei Nazz, il nostro si era guadagnato un’ottima fama di produttore e tecnico del suono, ma aveva deciso comunque di intraprendere una carriera solista e questo doppio che vediamo è il suo terzo album. Per capire il personaggio aiuta sapere che tre delle quattro facciate le ha incise da solo, suonando tutti gli strumenti (e non è un disco scarno tipo il primo McCartney), mentre la quarta quasi la improvvisò in studio suonando live con dei sessionmen. Ma alla fine che musica è? Difficile definirla, tante sono le influenze: io ci vedo molto Brian Wilson, un po’ di Carole King, c’è del R’n’B, del rock anche abbastanza hard… Non so se il suo ascolto, comunque molto facile, impressiona cinquant’anni dopo, ma sappiate che vi riuscirà difficile trovare nella critica americana qualcuno che gli dà meno di cinque stelle.
Curiosità: qui siamo proprio nel gossip. La bella Liv Tyler (Il Signore Degli Anelli) fu concepita dalla madre in una pausa del suo fidanzamento con Rundgren. Nel dubbio la chiamò Liv Rundgren, e Todd, oltre a firmare il certificato di nascita, anche a relazione oramai finita si curò molto di lei. Dieci anni dopo fu chiarito con esami che era figlia di Steven Tyler degli Aerosmith e ne prese il cognome.
La rubrica 50 anni fa la musica
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