Il Tar respinge il ricorso dei Comuni sulla ferrovia Gallarate-Malpensa

I Comuni di Cardano e Casorate si erano opposti all'opera di fronte alla giustizia amministrativa, che però ha dato torto, per diversi motivi. Resta pendente solo il ricorso di Legambiente

ferrovia malpensa gallarate

Il Tar della Lombardia ha respinto il ricorso presentato dai Comuni di Casorate Sempione e Cardano al Campo contro la realizzazione della ferrovia Gallarate-Malpensa T2, secondo accesso ferroviario all’aeroporto internazionale di Milano Malpensa.

Dal punto di vista legale, il ricorso viene considerato “infondato, inammissibile o improcedibile”, secondo i diversi punti richiamati nel ricorso stesso e nel dispositivo del tribunale amministrativo.

Vediamo dunque i motivi richiamati dalla Terza Sezione del Tar Lombardia.
In primo luogo viene contestato che “i Comuni ricorrenti non hanno allegato per quale ragione l’opera avrebbe dovuto sic et simpliciter non essere effettuata“.

Secondo punto è quello relativo alla “mancata acquisizione del parere dell’ente Parco ai fini della valutazione di incidenza” e qui la analisi della sentenza è semplice: “il motivo è improcedibile in conseguenza dell’intervenuto parere positivo del suddetto Parco sul progetto” nei mesi scorsi.

Infine c’è il terzo motivo: la “pretesa erroneità dell’analisi del contesto condotta dal proponente”: il ricorso viene dichiarato “inammissibile per genericità e nella parte in cui è volto a sindacare il merito dell’azione amministrativa svolta dalla Regione in sede di valutazione del progetto”. Da un altro punto di vista viene invece dichiarato infondato  “nella misura in cui non sono state evidenziate specifiche incompatibilità dell’opera con il contesto ambientale di riferimento”, considerato “che il tronco ferroviario progettato si inserisce in un contesto a forte antropizzazione” (anche se va detto che il grosso dell’opera attraversa invece aree neppure agricole, ma boschive).

Il ricorso era stato presentato da Casorate e Cardano, i due Comuni più toccati dal punto di vista ambientale (gli altri due sono Gallarate e Somma Lombardo)

gallarate generico
Un’elaborazione grafica del Comitato Salviamo La Brughiera, che proietta su immagine satellitare le aree che saranno interessate dal cantiere dell’opera

Il sindaco di Casorate Sempione: “Non ci sono più spazi per altre azioni”

«Si può essere d’accordo o meno con il giudizio, ma le sentenze si rispettano, sempre, le motivazioni che hanno portato a questa decisione sono contenute nella sentenza e non lasciano spazio ad ulteriori azioni da parte delle amministrazioni pubbliche» dice Dimitri Cassani, il sindaco di Casorate Sempione, il paese in cui più si è discusso della nuova ferrovia, anche per l’azione di un battagliero comitati.

Cassani ricorda che «su questa vicenda era stato preso un impegno politico con votazione unanime da parte del consiglio comunale»: «ritengo che l’impegno sia stato rispettato, adesso non rimane che vigilare affinchè gli impegni presi e contenuti all’interno della sentenza, vengano rispettati».

Il comitato

«La parte del leone, nelle motivazioni che il Tribunale Amministrativo ha esposto a sostegno della decisione favorevole alla realizzazione della ferrovia in Brughiera, come purtroppo atteso, l’ha fatta il cambio di parere del Parco del Ticino» dice Daniele Porrini, del Comitato Salviamo La Brughiera..

«Stupisce incece che si affermi in sentenza che sulla base della relazione approvata dalla Commissione istruttoria della Giunta Regionale relativa al “Collegamento ferroviario Malpensa – Terminal 2 – Linea Ferroviaria Sempione” si dia per certo la presa in esame delle altre principali alternative, “compresa l’alternativa zero”. Purtroppo non è così come il Parco stesso aveva evidenziato in Conferenza di Servizi».

Il Comitato però chiama in causa anche i Comuni, rispetto al percorso intrapreso, su cui il Comitato chiedeva trasparenza: «Per una maggior comprensione di questa decisione del TAR è indispensabile poter leggere anche le motivazioni depositate prima dell’udienza del 15 febbraio scorso da parte del ricorrente, in nome e per conto delle due Amministrazioni (Casorate e Cardano). La richiesta è stata avanzata lo scorso 29 gennaio ma ad oggi l’unica documentazione che ci è stata trasmessa dall’Amministrazione casoratese riguarda le parti c.d. resistenti (Regione, Ministero e Ferrovienord). Il sollecito dello scorso 9 febbraio è ad oggi ancora inevaso».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 11 Marzo 2022
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