L’Unione Europea approva un quarto pacchetto di sanzioni contro la Russia

Sei le misure nuove definite per aumentare la pressione economica sul Cremlino e a minarne la capacità di finanziare l'invasione dell'Ucraina

unione europea

La Commissione europea accoglie con favore l’accordo odierno in sede di Consiglio sull’adozione di un quarto pacchetto di misure restrittive nei confronti della Russia, in risposta alla brutale aggressione nei confronti dell’Ucraina e della sua popolazione. Le sanzioni, che contribuiranno ad aumentare la pressione economica sul Cremlino e a minarne la capacità di finanziare l’invasione dell’Ucraina, sono state sviluppate in modo coordinato con i nostri partner internazionali, compresi gli Stati Uniti.

Le misure convenute consistono in
1) un divieto totale di qualsiasi transazione con determinate imprese di Stato russe in diversi settori del complesso militare-industriale del Cremlino;

2) un embargo dell’UE sulle importazioni di prodotti siderurgici attualmente soggetti a misure di salvaguardia dell’UE, equivalente a circa 3,3 miliardi di € di proventi da esportazione persi per la Russia (l’aumento dei contingenti di importazione sarà distribuito ad altri paesi terzi a titolo di compensazione);

3) un ampio divieto di nuovi investimenti nel settore energetico russo, con limitate eccezioni per l’energia nucleare civile e il trasporto di determinati prodotti energetici verso l’UE;

4) un divieto europeo di esportare beni di lusso (automobili di lusso, gioielli ecc.) per colpire direttamente le élite russe;

5) un ampliamento dell’elenco delle persone ed entità sanzionate al fine di includere un maggior numero di oligarchi e membri di élite economiche legati al Cremlino, nonché società operanti nei settori militare e della difesa, che forniscono sostegno logistico e materiale all’invasione; compilazione di nuovi elenchi di soggetti coinvolti nella disinformazione;

6) un divieto di rating della Russia e delle società russe da parte delle agenzie di rating del credito dell’UE e della fornitura di servizi di rating a clienti russi, il che limiterà ulteriormente il loro accesso ai mercati finanziari dell’UE.

L’Unione europea ha anche deciso di negare alla Russia lo stato di “nazione favorita” nelle relazioni commerciali. Una misura assunta d’intesa con l’Organizzazione mondiale del Commercio (WTO).  Vengono quindi sospesi i trattamenti di favore di cui godeva la Federazione Russa 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Marzo 2022
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