Ferie illimitate e autogestite? Tra utopia e realtà
Il concetto di staccare dal lavoro è sempre più labile. Le ricerche dicono che i lavoratori con giorni di ferie illimitati ne prendono in media due in meno all'anno rispetto a quelli con un numero fisso

Molte imprese si ritrovano coi bilanci appesantiti dagli accantonamenti per le ferie non godute che spettano per contratto ai dipendenti. Partono allora periodicamente le iniziative per bonificare la situazione con editti e incentivi più o meno minacciosi e tanto di liste che le risorse umane monitorano sistematicamente per assicurarsi che le persone e aree con i carichi maggiori facciano un piano di riduzione accelerata e lo eseguano puntualmente. È un’annosa questione, cui contribuiscono varie dinamiche sub-ottimali di allocazione dei carichi di lavoro, di cultura organizzativa, di scelte di vita personali e così via.
In breve bilanci pesanti per ferie non godute? Goldman Sachs ha la soluzione: ferie illimitate e auto-gestite: se non le fai le perdi. A volte le imprese adottano soluzioni che possono apparire virtuose, come la politica delle ferie illimitate e auto-gestite, con la contropartita che se non le fai le perdi. È una soluzione-scorciatoia che spesso però si mangia la coda, perché chi non le prendeva prima, spesso non aveva le condizioni per farlo e adesso rischia di trovarsi cornuto e mazziato, come si dice in napoletano. Non beneficia delle ferie e perde anche il loro valore economico, che, in caso di liquidazione per termine contratto, non sarà più corrisposto.
Il problema è molto sentito negli Stati Uniti, ma non solo, dove si stima che il valore delle ferie maturate e non usufruite bloccato nei bilanci sia di 272 miliardi di dollari. Alcune aziende stanno correndo ai ripari, anche perché, con il grande esodo in corso, rischiano di dover pagare grosse somme quando i dipendenti soprattutto più senior decidono di andarsene altrove. Goldman Sachs, una delle più grandi banche d’affari del mondo (21 miliardi di profitti netti nel 2021) ha lanciato la nuova policy per i senior bankers, che potranno prendere tutte le ferie che vorranno. David Solomon, CEO ha commentato: “Possono prendersi il tempo di cui hanno bisogno in modo che continuino a lavorare duramente in modo produttivo ed essere competitivi, ma prendersi cura delle loro famiglie”. In realtà, secondo una ricerca della piattaforma per le risorse umane Namely, i lavoratori con giorni di ferie illimitati ne prendono in media due in meno all’anno rispetto a quelli con un numero fisso. Potremmo essere davanti ad un altro esempio di politiche aziendali che sortiscono effetti diversi, o addirittura opposti, a quelli cui sono ufficialmente mirati, se non sono accompagnati da un adeguato supporto di change management, che impatti le dinamiche culturali sottese al cambio dei comportamenti, soprattutto della leadership, in una visione sistemica dell’esperienza di lavoro e delle relazioni organizzative.
La vera sfida probabilmente è su ben altri piani. Con la dipendenza da connessione illimitata, il concetto di staccare dal lavoro è sempre più labile. Spesso come questa immagine illustra in modo provocatorio, ma non irrealistico, lo stress da vacanze sale prima, durante e dopo.
“Nell’agosto del 2004 perdevo cinque milioni di euro al giorno, sono entrato in azienda e in ufficio non c’era nessuno. Mi è stato detto che il personale era tutto in ferie, e io mi son chiesto ma in ferie da cosa?”, Sergio Marchionne.
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