PizzaAut, dove l’inclusione si sforna e ha il sapore di un sorriso

Il padre di un bimbo autistico fonda una realtà che dà la possibilità a molti ragazzi di lavorare e costruirsi un futuro

Generico 17 Oct 2022

PizzAut è la pizzeria gestita da ragazzi autistici. È un laboratorio di inclusione sociale e contemporaneamente un modello che offre lavoro, formazione e dignità alle persone autistiche ed è una delle realtà toccate dal progetto “Lombardia Coop to Coop”, un percorso a tappe raccontato in un diario di viaggio che nel 2022 si snoda lungo tre itinerari naturalistici di grande fascino e valore, per unire idealmente i centri Coop che costeggiano la Via Francisca del Lucomagno, il Naviglio della Martesana e il Canale Villoresi e realizzato in collaborazione con Varesenews e V2 media.

La storia di questa pizzeria, che si trova a Cassina De’ Pecchi, in provincia di Milano, in Via Don Verderio 1, viene raccontata direttamente dai ragazzi che lavorano in cucina e ai tavoli: «Siamo un gruppo di sognatori che pensa si possa costruire un mondo migliore…tutti insieme anche grazie a te. Siamo un gruppo di ragazzi autistici che insieme a Nico Acampora, fondatore di PizzAut e papà di un bimbo autistico, sta costruendo una grande progetto di inclusione, una grande opportunità per noi ma anche per te».

Un locale dove la parola sogno ricorre spesso, dove la parola impossibile non trova spazio e dove l’impossibile diventa realtà grazie alla caparbietà e all’entusiasmo. «La prima tappa del nostro cammino si conclude nel locale di Cassina De’ Pecchi diventato famoso in tutta Italia grazie all’impegno di Nico Acampora e dei suoi ragazzi. Una serata speciale per noi per diverse ragioni. Ha permesso al gruppo di conoscersi meglio, passare un tempo che è andato ben oltre la semplice cena con un’ottima pizza e una buona birra artigianale. Siamo entrati in relazione con un mondo pieno di energia e dove è la parola speranza l’elemento vincente» si legge nel diario di “Lombardia Coop to Coop” .

Generico 17 Oct 2022

Il fondatore Nico Acampora (nella foto, in primo piano) è un vero showman e una volta serviti quasi tutti i clienti ha preso il microfono e per oltre un’ora ha raccontato come si è sviluppato il suo progetto e ha presentato tutti i suoi ragazzi. «Mi hanno detto tutti che era impossibile, che ero un padre frustrato e ogni volta ricevevo più spinta a realizzare il sogno di creare uno spazio di lavoro per i ragazzi autistici. Oggi tanti di loro lavorano a tempo indeterminato e guadagnano un vero stipendio consentendogli di uscire di casa e costruire propri progetti. Come per Andrea che si è iscritto all’università o Matteo che si è appassionato al vìolino, ha imparato a suonarlo e ora gira per fare concerti”.

Nico parla senza peli sulla lingua. «Non è possibile stare in silenzio di fronte a un sistema che non funziona. I nostri figli non sono seguiti e sembra che per loro non ci possa essere futuro, ma non è così. Io mi sento un pessimo padre e marito perché trascuro la mia famiglia per il lavoro, ma stiamo costruendo un sogno e apriremo un secondo ristorante a Monza e da lì ne faremo altri ancora».

Lui e i suoi ragazzi sono stati dal Papa, in Parlamento e ormai al di là delle polemiche che qualcuno solleva senza conoscerli, lui e i ragazzi stanno diventando famosi e un esempio concreto di speranza proprio in quel futuro che sembrava non potergli appartenere. Il legame con la Coop è fortissimo perché la cooperativa ha creduto da subito al progetto di Nico appoggiandolo concretamente.

«Ci rubarono tutti i panettoni che avrebbero potuto finanziarci ed eravamo disperati quando una telefonata di Coop ci ridiede il sorriso. Volevano comprarci tutti i panettoni. Proprio quelli rubati e quei soldi furono un segno importante per noi perché erano un gesto di vera fiducia. Da allora il legame è diventato sempre più forte e continuo. Ora ci cercano tutti perché siamo diventati un esempio di successo, ma noi siamo attenti ai valori e così per noi Coop resta un grande partner».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Ottobre 2022
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