Il sistema economico è resiliente. Cassa integrazione ordinaria e straordinaria in calo
L'analisi di Sergio Moia, Cisl dei Laghi, dimostra che il trend in calo dell'ammortizzatore sociale continua anche nel terzo trimestre. Varese -66,7%

«La discesa della cig continua, anche quella della straordinaria. A fine luglio un comunicato della Confindustria lanciava un alert, titolando che “Cala la cassa integrazione ma cresce la straordinaria”. L’analisi era basata su un confronto mese su mese, poco affidabile per dare un quadro realistico della situazione quando si analizza la cassa integrazione e in effetti la situazione, per la parte della cig straordinaria, non è quella descritta».
A parlare è Sergio Moia della Cisl dei laghi che, dati trimestrali alla mano, constata il calo della Cig e al suo interno anche quello della “straordinaria”. «In Italia la sequenza per la cig totale richiesta, compreso il FIS – spiega Moia – è questa: nel I trimestre 204.490.004 ore, nel II trimestre 150.215.266 ore (-26,5%), III trimestre 108.444.598 ore (-27,8%). La cig straordinaria segue la stessa evoluzione: I trimestre 65.016.880 ore, II trimestre 49.478.580 ore (-23,9%), III trimestre 38.590.993 ore (-22,0%)». A ben vedere il calo della cig ordinaria è meno accentuato di quello della cig straordinaria: I trimestre 66.719.113 ore, II trimestre 57.967.646 ore (-13,1%), III trimestre 42.937.971 ore (-25,9%).
NONOSTANTE IL CONTESTO NEGATIVO IL SISTEMA È RESILIENTE
«In Lombardia la contrazione è più veloce in tutte le sue componenti – sottolinea il sindacalista – con un -54,2% nella richiesta di cig totale tra il primo e il terzo trimestre, -38,5% nella gestione ordinaria, -56,1% nella gestione straordinaria. Se analizziamo a livello regionale anche le gestioni del FIS e della cig in deroga, abbiamo nello stesso periodo per la prima la variazione di -49,9%, per la seconda del -99,2%».
I gravi problemi di contesto sia esterni che interni sembrano non aver fiaccato la resilienza del nostro sistema economico, sia nell’industria, che nei servizi.
LA SITUAZIONE DELLE PROVINCE LOMBARDE
Esaminando la situazione delle province lombarde il quadro è un po’ più articolato. Nella maggior parte delle province, sempre nel confronto tra primo e terzo trimestre, la cig segue la stessa evoluzione della regione, con una riduzione massima a Sondrio (-83,9%), seguita da Cremona (-78,0%), Mantova (-71,8%), Milano (-68,2%), Pavia (-67,1%), Varese (-66,7%), Como (-66,5%), Lecco (-55,1%), Brescia (-24,9%). Fanno invece eccezione Bergamo e Lodi.
«Nel primo caso siamo in presenza di una crescita del 43,7% – Conclude Moia-nel secondo del 21,1%. In tutti e due i casi la variazione è determinata dalla gestione della cig ordinaria nei settori meccanico e chimico. A Milano si concentra il 30,6% della richiesta di cassa integrazione regionale, seguita da Bergamo (17,8%) e da Brescia (17,1%). Nei settori, sempre considerando il confronto tra il primo e il terzo trimestre, troviamo una situazione analoga. Nella maggioranza dei casi la cig è in calo a partire dai servizi: -95,8% nei trasporti, -71,6% nel commercio, -70,8% nei servizi vari, -70,7% nel tessile, -37,5% nel credito, -36,3% nelle costruzioni, -35,9% nell’agroalimentare, -11,4% nel metalmeccanico. Cresce invece del 153,5% nel settore grafico-editoriale e del 13,8% nel chimico-plastico».
Dopo nove trimestri il metalmeccanico torna ad essere il settore che assorbe la fetta più alta di cig nella regione. La sua incidenza sul totale è del 34,0%. Dopo più di due anni perde il primato il settore del commercio con un’incidenza ridotta al 27,5%. Seguono il chimico-plastico (12,6%), il tessile (10,3%) e il grafico (9,4%). L’incidenza è residuale negli altri settori.
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