Cosa fare per installare uno scaldabagno
Tra gli impianti di riscaldamento che sono considerati ottimali nelle case, appartamenti e nei locali che hanno bisogno di un grande quantitativo di acqua calda, ci sono gli scaldabagni.v
Tra gli impianti di riscaldamento che sono considerati ottimali nelle case, appartamenti e nei locali che hanno bisogno di un grande quantitativo di acqua calda, ci sono gli scaldabagni. Questo è un elettrodomestico che purtroppo è “incompreso”, nel senso che si sottovaluta il suo lavoro e la sua delicatezza.
Infatti c’è ancora il cattivo costume di provare a installare lo scaldabagno, elettrico per la maggior parte, da soli, senza pensare che ci sono dei collaudi da fare. Non basta inserire la spina elettrica e poi accenderlo.
Questo modello è comunque delicato nella prima installazione. Senza contare che ci sono delle caratteristiche e regolazioni che dipendono perfino da dove si posiziona, se all’interno o all’esterno.
I modelli a gas sono quelli più complessi che, una volta installati, si abbandonano a sé stessi senza considerare eventuali manutenzioni in futuro. Sono errori che costano cari, nel senso che c’è una forte diminuzione del loro ciclo di vita e perfino del funzionamento.
Differenza delle installazioni scaldabagni
La differenza sostanziale in un’Installazione scaldabagno a gas da quella elettrica consiste nella struttura di funzionamento. Lo scaldabagno elettrico è sicuramente molto più facile da posizionare. Ciò non toglie che si parla di un elettrodomestico che deve lavorare dell’acqua calda e quindi riscaldarla, nel più breve tempo possibile, per portarla alla giusta temperatura.
Nei modelli di scaldabagno elettrico vediamo che ci sono i collegamenti idraulici e poi quelli elettrici. Quest’ultimi devono essere eseguiti in modo che ci sia un buon isolamento. Se si usa una spina elettrica, quest’ultima deve essere isolata dall’umidità poiché rischia di andare in corto circuito. In fase di acquisto è necessario controllare la potenza di assorbimento elettrico per avere la sicurezza che il proprio impianto elettrico domestico sia in grado di sostenere la sua potenza.
Mentre nei modelli di scaldabagno a gas c’è una conduttura di combustione, cioè una canna fumaria che deve dirigere il fumo all’esterno. Esso funziona similarmente alla caldaia. C’è quindi una combustione di gas al suo interno e il fumo deve essere diretto in una canna fumaria che deve avere una direzione tale che faccia salire il fumo verso l’alto per la giusta dispersione.
Ovviamente entrambi devono subire un collaudo da un tecnico che rilascia i documenti che confermano che questi impianti di riscaldamento rispettino le regole dettate dalla normativa.
Controllo e collaudo dello scaldabagno
Dopo l’installazione ci sono due passaggi fondamentali, cioè il controllo e il collaudo. Prima di collegare l’energia elettrica, che è necessaria sia per il modello a gas che per quello elettrico, si valuta se tutti i collegamenti sono posizionati in modo corretto.
Il collaudo avviene in modo da quantificare quale sia l’assorbenza elettrica, i tempi di riscaldamento, i tempi di raffreddamento, se le condutture idrauliche non perdano acqua e poi c’è il controllo finale della funzionalità interna.
In poche parole è necessario che gli scaldabagni sviluppino calore. La resistenza nel modello elettrico deve arroventarsi in breve tempo. Mentre il gas deve bruciare correttamente e impedire che ci siano delle dispersioni in esterno.
Tali controlli vengono eseguiti comunque con dei dispositivi e di conseguenza sono effettuati da parte di tecnici professionisti.
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