I numeri del consiglio comunale di Gallarate
A fine anno il presidente del consiglio Giuseppe De Bernardi Martignoni fa il resoconto dell’attività dell’assemblea e delle commissioni. Con una sottolineatura: la posizione condivisa raggiunta sulla richiesta di informazioni sull’ospedale

Si chiude il 2022, tempo di bilanci, ovvio. Tra questi, quello del Consiglio comunale di Gallarate, nel senso di un bilancio complessivo dell’attività dell’assemblea civica e delle relative commissioni.
Il Consiglio – che è composto da ventiquattro consiglieri e dal sindaco – si è riunito per nove sedute, anticipate da dieci conferenze dei capigruppo, vale a dire l’incontro dei capi delle singole liste e partiti rappresentati (sono dieci gruppi diversi, cinque di maggioranza e altrettanti di opposizione).
All’attività del consiglio poi si accompagnano le commissioni, che esaminano in una prima fase i provvedimenti che poi andranno in aula: la commissione più attiva (convocata più spesso) è quella dedicata al Bilancio e alle società partecipate, convocata per dieci sedute dal presidente Germano Dall’Igna.
Cinque le sedute della commissione Cultura-Servizi Educativi-Sport, convocate da Rossella Glorioso.
Tre volte è stata convocata la commissione Lavori Pubblici (presidente Belinda Simeoni), di cui due insieme alla commissione Pianificazione Territoriale, guidata da Marco Colombo. Tre anche le sedute della commissione Sicurezza convocata dal presidente Andrea Zibetti, due volte invece si è incontrata la commissione Attività Economiche.
È stata convocata infine un’unica volta nell’arco di un anno la commissione Welfare, presieduta da Luigi Galluppi. Infine una commissione particolare, la commissione Vigilanza e Controllo, che è presieduta per statuto da un consigliere di minoranza, Massimo Gnocchi: è stata convocata per tre volte.
Soddisfatto dell’attività il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe De Bernardi Martignoni: «Quest’anno l’impegno preso è stato importante: credo che anche da parte delle minoranze ci sia stata una collaborazione significativa». Certo anche quest’anno non sono mancati momenti di dura contrapposizione e di scontro, su diversi temi, da quelli portati dalla maggioranza alle prese di posizione o proposte avanzate dalle diverse minoranze.

Martignoni sottolinea però un passaggio di convergenza: «Sull’ospedale unico siamo arrivati ad avere una linea comune, pur con tutte le sfaccettature». Il riferimento è alla mozione – in origine presentata dalle opposizioni e poi modificata – che chiede alla Regione un incontro in tempi certi per discutere del progetto dell’ospedale unico ma soprattutto della fase di transizione e dei servizi dell’attuale ospedale Sant’Antonio Abate, a fronte di una crescente e ormai innegabile crisi della struttura.

«Credo una posizione comune raggiunta dai consiglieri sia la novità, su un tema così rilevante che tocca i cittadini gallaratesi in primis» prosegue Martignoni. «L’auspicio è che con la nuova giunta regionale si arrivi a procedere in modo deciso, perché la gente ci chiede questo: di fronte a servizi a volte carenti, ora i cittadini chiedono certezze sulle tempistiche».
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