Astuti: “Per le Rsa dalla Regione servono più risorse e una migliore programmazione”
Samuele Astuti, consigliere uscente del Pd e ricandidato alle elezioni regionali, spiega: "Il Pirellone deve destinare più risorse a queste strutture»
«Per le Rsa dalla Regione servono più risorse e una migliore programmazione». Ad affermarlo è Samuele Astuti, consigliere uscente del Pd e ricandidato alle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio prossimo, che innanzitutto denuncia il rifiuto di Fontana di aprire un confronto con gli altri candidati anche su questo tema, di vitale importanza per tanti anziani lombardi e le loro famiglie.
«Le nostre residenze sanitarie assistenziali si occupano di 65mila anziani. Si tratta di un riferimento fondamentale per migliaia di famiglie lombarde, che ora vivono una profonda crisi, determinata anche dal caro energia. Noi siamo convinti, e l’abbiamo chiesto a gran voce più volte per cinque anni nelle aule del consiglio, che la Regione debba destinare più risorse a queste strutture. Innanzitutto, ad oggi la Regione riconosce alle Rsa una quota sanitaria per singolo ospite che non copre il costo sanitario effettivamente sostenuto, come dovrebbe essere: ecco, come prima cosa, la Regione deve adeguare e incrementare queste tariffe, in linea con le disposizioni nazionali, e nello stesso tempo calmierare la quota sociale a carico degli ospiti, quota che oggi, impropriamente, copre anche i costi sanitari».
«Altra emergenza da affrontare subito – continua Astuti – è quella del caro bollette. Le rsa, che già durante la pandemia hanno visto lievitare i costi di gestione, ora si trovano a dover far fronte al caro bollette. Non possono essere lasciate sole. La Regione si deve attivare con risorse proprie per sostenerle economicamente nell’affrontare il caro bollette e l’aumento dei prezzi. Questo per scongiurare un altrimenti inevitabile rincaro delle rette o peggio un rischio chiusura».
«Dato il ruolo prezioso delle rsa nel sistema del welfare lombardo – conclude Astuti- è necessario istituire un Tavolo permanente per la programmazione della rete dei servizi sociosanitari in tutte le aree di intervento. Uno dei problemi che dovranno essere affrontati da subito sarà anche quello della grave e ormai cronica carenza di medici e infermieri che operano nelle strutture, che richiede interventi immediati e pensati su scala regionale».
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