Primarie PD, la mozione Schlein “Per nuovo centrosinistra, che torni ad essere all’altezza delle sfide che ci aspettano”
Intervista con Helin Yildiz, coordinatrice in provincia della mozione "Parte da noi"

Domenica 26 febbraio si vota, in tutta Italia e in più di 150 seggi in provincia di Varese, per le primarie del PD. La scelta, per chi vorrà andare a votare – si ricorda che in questa fase sono chiamati tutti gli interessati a farlo, senza obbligo di iscrizione al partito – è tra Stefano Bonaccini e Elly Schlein.
Helin Yildiz è la coordinatrice della Mozione “Parte da Noi” che sostiene Elly Schlein. Ventinove anni, Helin è nata e cresciuta in italia da genitori curdi della Turchia. Diplomata al liceo scientifico Ferraris di Varese, si è poi laureata all’Università di Bologna, con laurea triennale in Scienze Politiche e laurea magistrale in Relazioni Internazionali & EU Affairs. Ha lavorato anche a Bruxelles come assistente parlamentare prima di candidarsi in consiglio comunale a Varese. Ora è una dei più giovani rappresentanti del PD a Palazzo Estense. A lei abbiamo posto alcune domande su come sta andando il processo di elezione del segretario del PD in provincia.
Come è andata questa prima fase di votazione, che ha visto in parità i due contendenti?
«E’ andata molto bene: è stata partecipata, con tanta voglia di rinnovamento e di freschezza. Un’ondata che percepivamo anche noi all’interno dei circoli: tant’è che abbiamo trovato persone che non pensavamo avrebbero votato Schlein e invece l’hanno fatto per cercare il cambiamento all’interno d del PD, che ricordo è l’unica forza politica a fare questo tipo di confronto interno. Il dato della prima fase di votazioni è comunque molto chiaro: mostra una situazione di equilibrio tra chi vuole il cambiamento e chi vuole continuare con chi ha già fatto parte della dirigenza. Il bilancio in ogni caso è superpositivo, con discussioni anche animate nei circoli: se è per quello, abbiamo percepito anche una bella voglia di reagire rispetto ad alcune scelte degli ultimi anni».
Tra i due comitati c’è un sostanziale pareggio. Significa che anche tra gli iscritti il dibattito sul futuro del PD è serrato?
«E’ stato un confronto costruttivo: perchè qui non si parla di divisione o spaccatura, ma di un dibattito costruttivo, anche se certamente con due visioni diverse. Il PD lo facciamo tutti insieme, e anche dopo saremo tutti uniti: perchè noi tutti vogliamo bene alla nostra comunità. Un PD alimentato da idee e riflessioni diverse è un PD che ne esce rafforzato»
Si aspettava il risultato in provincia?
«Innanzitutto, per noi è un risultato fantastico. Però possiamo dire che ce lo potevamo aspettare, perché percepivamo nell’aria tanta voglia di rinnovamento: quando senti negli iscritti anziani “io voto Schlein, perché sennò in questo partito non si cambia più”, capisci che qualcosa si sta muovendo»
Quali sono i punti fondanti della mozione Schlein?
«Noi abbiamo tre temi interconnessi, che fanno da pilastro della mozione: innanzitutto il tema del lavoro e della precarietà, perché non vogliamo che le parole “lavoro” e “povero” stiano più nella stessa frase. Il secondo tema è la lotta alle disuguaglianze, che porta anche al contrasto a ogni forma di discriminazione e che unisce sanità, welfare, casa e diritti civili e sociali. Il terzo tema è quello su clima e ambiente, dove si parla di transizione energetica, conversione ecologica delle imprese, investimento in prevenzione del dissesto idrogeologico e tanto altro»
Cosa ha bisogno il PD in questo momento?
«Il PD in questo momento ha bisogno disperatamente di una visione moderna, proiettata al futuro e di una linea politica chiara. La linea che oggi rappresenta Elly Schlein è quella progressista, che mette in primo piano l’interesse collettivo: perché la vera forza di rinnovamento riparte dalle masse popolari e non dai leader o dalle singole persone»
Cosa dite a chi NON è iscritto al PD in questo momento ma è interessato a partecipare?
«Noi invitiamo a votare Elly Schlein per un nuovo centrosinistra italiano, che torni ad essere all’altezza delle sfide che ci aspettano. Serve un nuovo modo di comunicare alle persone, e un nuovo volto che abbia la credibilità di rappresentare i valori di tutta la sinistra italiana: Elly può farlo perchè è credibile e parla al cuore delle persone».
TAG ARTICOLO
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
lenny54 su La guerra in Ucraina e la sfida dell'occidente: servono disciplina, determinazione e pragmatismo
BarbaraFede su Gli studenti dell'istituto Ponti di Gallarate determinati a incontrare Max Felicitas anche fuori dalla scuola
lenny54 su Anziano picchiato a Varese al trenino dei Giardini, “questa vicenda dice più di tutti noi che degli aggressori"
MIMMO su Anziano picchiato a Varese al trenino dei Giardini, “questa vicenda dice più di tutti noi che degli aggressori"
Felice su La Lombardia non ha più la miglior sanità in Italia. "Giudizi inaccettabili" commenta il presidente Fontana
Baffetta su Anziano picchiato a Varese al trenino dei Giardini, “questa vicenda dice più di tutti noi che degli aggressori"
Udite udite: si può scegliere fra chi è d’accordo ad inviare armi in ucraina e chi invece pure; fra chi segue l’ideologia green con le scellerate scelte di bruxelles e chi pure; fra chi chiede porti aperti (fino a quando ci sono soldi) e chi pure. A dimenticavo: come non menzionare la battaglia per l’approvazione del ddl zan (con educazione lgbt in tutte le scuole di ogni ordine e grado) e chi anche.
Il cambiamento davvero. Auguri
Con cittadinanza americana, svizzera e italiana e tre passaporti in tasca, nata a Lugano in una ricca famiglia di religione ebraica aschenazita, rigorosamente anti israeliana e filo palestinese, col padre accademico negli Stati Uniti, laureata in giurisprudenza, Elly Schlein si è definita di “sinistra, femminista, bisessuale, ecologista, pro Lgbtq, favorevole allo ius-soli e allo ius-schole, alla pillola abortiva e contro il neo-liberismo”.
Speriamo che vinca questa “proletaria” così almeno possiamo suonare una buona volta per tutte la marcia funebre della sinistra italiana. Evviva la nuova versione politica della sinistra da Bosco Verticale o da City Life. Su Atlantico quotidiano Stefano Magni scrive : La novità delle nuove generazioni è che l’utopismo insegnato o inculcato nelle università paga anche sul lavoro. Perché le nuove professioni richiedono sempre più doti relazionali e sempre meno doti pratiche, tecniche. Nelle relazioni pubbliche vince chi condivide una vision più attraente nei salotti che contano….
ed oggi essere radical-green, pro lgbt, promettere sussidi ai giovani e cannabis legale conta molto di più che creare le condizioni per un lavoro e per un sistema produttivo stabile ed in crescita.
Forza Compagna Schlein .