Tredicenne di Saltrio picchia coetaneo e lo manda all’ospedale. La madre della vittima: “Nessuno lo ferma”

Il ragazzo ha già collezionato diverse denunce per aggressione ma non è imputabile. La madre del giovane picchiato: "Alle medie sono tutti terrorizzati. Qualcuno deve intervenire prima che succeda qualcosa di peggio"

Generico 2018

È il terrore della scuola media di Saltrio e lo scorso 21 febbraio ha mandato un coetaneo all’ospedale con una frattura al naso, un trauma cranico e una prognosi di 20 giorni. Il bulletto ha 13 anni ma ha già collezionato una serie di denunce che, però, finiscono nel nulla perchè l’articolo 97 del codice penale dice che il minore infraquattordicenne non è mai imputabile.

A raccontarci dell’ennesimo episodio di violenza che lo vede protagonista è la madre dell’ultima vittima del giovane che, però, si chiede «cosa deve succedere prima che venga fermato? Ci deve scappare il morto?». Una preoccupazione che la donna ha maturato anche guardando cosa succede un po’ ovunque: «A convincermi a scrivere al giornale è stata l’aggressione di Castelbelforte (MN) dove due ragazze hanno preso a forbiciate una compagna di classe perchè aveva voti migliori».

La vicenda si è consumata fuori da scuola, in piazza a Clivio, nel momento in cui i ragazzi devono scendere dall’autobus scolastico per poi risalire una volta che questo ha fatto il giro della piazza. In pochi minuti si è acceso un diverbio tra l’aggressore e l’aggredito relativo a delle parole volate con una terza ragazza: «In un attimo  ha preso mio figlio per la giacca e gli ha dato una testata, rompendogli il naso, subito dopo l’ha colpito con pugni in testa e quando mio figlio ha rialzato la testa gli ha dato una seconda testata».

L’autista dell’autobus ha chiamato un’ambulanza e poco dopo sia il padre che la madre del ragazzo sono stati avvisati: «Fortunatamente mio marito lavora abbastanza vicino ma io mi sono dovuta precipitare da Lugano fino a Clivio col cuore in gola. Mio figlio è stato dimesso solo a sera inoltrata con una prognosi di 20 giorni». Nel frattempo l’aggressore è tranquillamente risalito sul pullman e ha proseguito il viaggio fino a casa.

La mamma della giovanissima vittima, che ha sporto denuncia alla stazione dei Carabinieri di Viggiù, ha raccontato di essere stata contattata dai genitori (la famiglia è di Saltrio) che si sono presentati a casa per chiedere scusa: «Non ho visto in loro grande preoccupazione. Sono stati solo capaci di dirmi che non sanno come fare». Forse andrebbero aiutati, questi genitori, a gestire un ragazzo con troppa rabbia in corpo. Un appello rivolto alle istituzioni, prima che succeda il peggio.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 26 Febbraio 2023
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