Massimo Brugnone indaga la morte di Antonino Scopelliti, il giudice che sfidò la mafia
Il podcast è suddiviso in sei puntate e ripercorre con molte testimonianze (tra le quali quelle della figlia Rosanna e dell'ex-presidente del Senato Grasso) la vita e l'omicidio del giudice

È uscito in questi giorni il nuovo podcast del bustocco Massimo Brugnone, autore di Notizie a Colazione, l’approfondimento quotidiano dedicato alle notizie più importanti del giorno prima seguito da centinaia di ascoltatori. Brugnone, che oggi lavora a Class Editori, ha dedicato un approfondimento al caso dell’omicidio di Antonino Scopelliti, il giudice di Campo Calabro ucciso nel 1991 a Piale di Villa San Giovanni in un attentato mafioso.
Brugnone ripercorre insieme all’amica Rosanna Scopelliti, figlia di Antonino e ad altri protagonisti di quel periodo come Pietro Grasso, la vita del giudice a cui era stata affidata l’accusa davanti alla Corte di Cassazione del maxi-processo contro la mafia siciliana imbastito da Giovanni Falcone.
Tra la verità giudiziaria, che individua in alcuni esponenti della ‘ndrangheta gli esecutori dell’omicidio, e una verità storica ancora da definire Brugnone indaga quei fatti cercando di comprenderne le vere cause che, probabilmente, vanno al di là della volontà di rallentare la giustizia e ottenere la scarcerazione di qualche affiliato.
Nel podcast, suddiviso in sei puntate e disponibile su tutte le piattaforme streaming, un pentito della mafia catanese stragista (Maurizio Avola) si autoaccusa dell’omicidio. L’ipotesi che avanza Brugnone, dunque, è che la strategia delle stragi fosse iniziata già con l’omicidio di Scopelliti.
Il podcast di Brugnone rende onore ad un grande uomo dello Stato nei giorni in cui si ricordano le oltre mille vittime innocenti di mafia. Tra queste c’è anche Antonino Scopelliti.
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