Gli studenti del liceo d’Arconate in Erasmus in Finlandia per parlare di “unità nella diversità”
I16 studenti sono stati ospiti delle famiglie locali imparando gli usi e i costumi finlandesi. "Siamo arrivati come partner siamo ripartiti da amici" il commento di uno dei partecipanti
Una settimana all’insegna dell’Europa è quella che si è appena conclusa per il Liceo d’Arconate. Ospiti del Liceo di Kouvola in Finlandia, una delegazione di 16 studenti guidata dai proff. Baroni, Bellucci, Biasibetti e dal Dirigente Scolastico, dott.Emanuele Marcora, ha partecipato al progetto “United in the diversity”, interamente finanziato dall’Unione Europea attraverso il progetto Erasmus Plus.
La delegazione arconatese è arrivata in Finlandia domenica 16 aprile ed è ripartita il 21; durante questi giorni i ragazzi hanno affrontato il tema della ricchezza della diversità utilizzando modalità didattiche innovative. Il valore aggiunto dell’esperienza è stato il contatto con gli studenti e le famiglie che ha permesso ai ragazzi di conoscere gli usi e i costumi finlandesi nonché di stringere legami con i propri partner, conosciuti ad Arconate nel mese di ottobre.
Durante la visita in Finlandia si è rafforzata la collaborazione tra i due istituti gettando le basi per nuove attività didattiche.
«Le tradizioni e i valori di cui siamo portatori sono al centro della nostra vita quotidiana, a volte senza che ne siamo consapevoli. Imparare ad apprezzare la ricchezza della diversità è alla base della costruzione di una società multiculturale aperta ed inclusiva – sostiene il dott. Marcora – Questa è la ragione per cui le nostre due scuole hanno elaborato e sviluppato questo progetto, coinvolgendo gli insegnanti e gli studenti in un percorso di riflessione sulle identità di ciascuno e sul riconoscimento di una dimensione europea» aggiunge la prof.ssa Baroni che con il prof. Mika Rissanen ha curato l’ideazione del progetto.
«Ci siamo incontrati come partner di progetto. Ci siamo lasciati come amici – ha affermato uno studente – In questi mesi abbiamo imparato a conoscerci e a fare gruppo. Pensavo che questa attività mi avrebbe aiutato a praticare le lingue, ma ho scoperto che questo fine è diventato un mezzo per diventare cittadini del mondo».
«Noi al Lae crediamo fortemente che l’uso della lingua sul campo sia fondamentale nel processo di apprendimento: motiva e sicuramente ha un maggiore impatto sui ragazzi rispetto a quello che possiamo trasmettere in una classe » conclude la prof.ssa Bellucci.
«Assistere alle lezioni dei colleghi stranieri – conclude il prof. Biasibetti – significa mettere in discussione il già dato e aprirsi a nuove prospettive».
Non ci resta che aspettare il prossimo anno per scoprire quali nuove opportunità.
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