L’alleanza da “tutto esaurito” fra Anm e Ordine degli avvocati di Varese
Lezioni di legalità con gli studenti in aula e convegni “operativi“ per affrontare la nuova riforma della Giustizia: in Tribunale si respira aria di cantiere
Le classi a lezione di legalità direttamente in aula ad ascoltare in religioso silenzio i discorsi neppure tanto difficili pronunciati dai giudici; gli avvocati anche loro a “lezione“ per orientarsi nei meandri della nuova riforma della giustizia, speciali incontri che non a caso si chiamano “pillole di Cartabia”.
E poi, ancora, la Scuola forense che è al lavoro per attivare lezioni su argomenti specifici, altamente professionali, legati a tematiche giuridiche e destinate ad un pubblico di giuristi con la toga. In questo periodo si respira aria di cantiere fra le aule di giustizia grazie ad una speciale alleanza fra l’Associazione nazionale magistrati – da un anno ha riaperto i battenti in città – , e l’Ordine degli avvocati, che attraverso la Scuola forense anch’essa di recente istituzione (si trova nei locali dell’ex liceo artistico di Varese, in zona stazioni) e la collaborazione con l’Università dell’Insubria sta dando seguito ad un bisogno di sapere, che nelle scienze giuridiche mai si placa.
«Lunedì all’ultimo incontro legato alla riforma Cartabia, abbiamo segnato il tutto esaurito, con oltre 100 posti a sedere riempiti nelle prime due ore seguite all’apertura delle registrazioni, e nello stesso modo è andata per il precedente incontro, ai primi del mese», spiega la presidente della sottosezione distrettuale dell’Anm di Varese, il giudice civile dottoressa Giorgiana Manzo (al centro nella foto. Da sinistra: Fabrizio Piarulli e Carlo Battipede), che saluta con grande piacere questa fattiva collaborazione nata con la collaborazione dell’Ordine degli avvocati. Il presidente, avvocato Carlo Battipede sottolinea come questi incontri «rappresentino una formula ideale, sotto il profilo pratico, per tanti colleghi che sfruttano momenti come questi che, a prescindere dai crediti formativi professionali, rappresentano davvero una bussola per orientarsi»; “pillole“ che arrivano dopo «12 eventi sia in ambito civile, sia in ambito penale, che sono stati realizzati proprio sulle materie affrontate dalla riforma Cartabia».
Dunque le parole d’ordine sono «imparare», e «aggiornare»: due binari che riguardano come detto il “Progetto Legalità” – con le scuole superiori di Varese che hanno sfruttato le udienze per farsi le ossa in una materia oramai caduta in disuso: l’educazione civica – e gli aggiornamenti destinati agli avvocati.
Ma c’è forse anche un terzo binario importante legato alla parola «studiare» su cui punta l’Ordine, ed è la Scuola forense, nata nel settembre 2021 e presieduta dall’avvocata Elisabetta Brusa. La Scuola di Varese ha lo scopo di promuovere la formazione professionale degli aspiranti avvocati, attraverso la frequenza di specifici corsi, stages e seminari didattici e si occupa inoltre dell’aggiornamento professionale degli avvocati, organizzando convegni, eventi e seminari formativi sulle tematiche giuridiche di maggiore interesse ed attualità. Per il direttore, avvocato Fabrizio Piarulli, risulta «fondamentale l’alleanza con Università dell’Insubria per i corsi di prossima attivazione come quello di “Delegato alle vendite” che verrà attivato verosimilmente per la prossima estate».
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