I Federalisti Europei: “A Gallarate si vede il fallimento della politica sanitaria sul territorio”

Dopo la manifestazione per il Sant'Antonio Abate e il consiglio comunale, la sezione gallaratese del Movimento Federalista Europeo interviene sul tema. "Un fallimento di due diverse crisi"

consiglio comunale ospedale Gallarate

Un «fallimento della politica sanitaria sul territorio» che è figlio di due crisi: «quella del sistema pubblico-privato» nella sanità e quella «del sistema attuale degli enti locali, privi di capacità fiscale e incapaci di decidere autonomamente».

Lo scrive il Movimento Federalista Europeo – sezione di Gallarate, dopo la discussione in consiglio comunale di due mozioni (una presentata dalle opposizioni, respinta, e una della maggioranza di centrodestra) sul tema del decadimento dell’ospedale di Gallarate e della prospettiva – ancora lontana – dell’ospedale unico.

In consiglio comunale si è arrivati (con polemiche successive) ad un testo che non è stato votato da tutti, ma su cui le opposizioni si sono astenute. Resta però l’impressione di una incapacità dei territori a farsi sentire davvero.
Qui di seguito il testo completo del Movimento Federalista Europeo:

Le mozioni discusse nel Consiglio comunale di Gallarate, nella seduta del 15 giugno, certificano il fallimento della politica sanitaria sul territorio.
Siamo in presenza di due tipologie di crisi.

La prima è quella del sistema sanitario misto pubblico-privato, un tempo vanto della sanità lombarda. La pandemia ha messo a nudo le carenze delle strutture territoriali pubbliche, prive di una rete di primo intervento, scaricando sugli ospedali l’intero onere organizzativo e gestionale. Lo spostamento di medici verso le strutture private è una delle tante conseguenze di questa criticità. In questo quadro, il progetto dell’ospedale unico Busto-Gallarate, privo di certezze su tempi, costi, finanziamenti e, soprattutto, d’indicazioni chiare circa la gestione della transizione, ha finito per concorrere ad accentuare la crisi in corso. La stessa scelta ipotizzata (a soli 8 chilometri dal “centro di eccellenza” di Legnano) appare discutibile, non centrale rispetto all’area della ASST Valle Olona.

La seconda è quella del sistema istituzionale attuale degli Enti locali, che, nella presente configurazione, sono privi di una propria capacità fiscale, dunque, incapaci di decidere autonomamente. Sono, inoltre, non più adeguati ai bisogni di una società e di un’economia orientata verso la sostenibilità ambientale, sociale, economica e finanziaria. Questa prevede l’erogazione di servizi a diversi livelli: il quartiere, la città, un aggregato omogeneo di città o comprensorio (area vasta) o città metropolitana, la regione (e poi lo Stato e l’Unione Europea), con competenze orientate secondo i criteri della sussidiarietà.

Siamo, invece, in presenza di un “vuoto istituzionale” tra la città e la regione. Ciò non consente di “pensare” (prima ancora di decidere) che risposte dare alla domanda di sanità, trasporti, formazione, istruzione (ed altro ancora) che dal territorio emergono. Si spiega, anche così, la mancata assegnazione di risorse del PNRR ai territori, privi di istituzioni adeguate e di capacità fiscale, dunque incapaci di progettare il proprio futuro. Un federalismo dei territori è necessario.
Se occorre, nell’immediato, trovare soluzioni d’emergenza per garantire all’ospedale di Gallarate la funzionalità dei reparti esistenti, nello stesso tempo occorre che la società civile, il mondo del lavoro, la cultura, l’informazione avviino, assieme alla politica, un dibattito pubblico sulle riforme istituzionali che sono necessarie per il governo dei territori.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Giugno 2023
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