In tanti a Gallarate per ribadire no al progetto di nuovo ospedale unico: “Potenziate l’esistente”
La chiamata alla nuova mobilitazione, dopo quella da 2 mila persone di qualche settimana fa, ha sortito ancora una volta l'effetto desiderato dal Comitato per la salute del Varesotto

Tante le persone che sono venute anche oggi a manifestare la propria volontà di difendere l’ospedale di Gallarate e con esso tutti gli ospedali dell’Asst Valle Olona. La chiamata alla nuova mobilitazione, dopo quella da 2 mila persone di qualche settimana fa, ha sortito ancora una volta l’effetto desiderato dal Comitato per la salute del Varesotto e da una miriade di associazioni della zona.
«A fronte di liste di attesa già oggi insostenibili se non hai i soldi per andare nella sanità privata, chiudere un ospedale significa raddoppiare i tempi di attesa per le cure e per gli esami necessari» – sostengono gli organizzatori.
Critiche severe ai sindaci di Gallarate e Busto Arsizio che nei giorni scorsi avevano proclamato che lunedì 24 luglio firmeranno l’accordo di programma per il nuovo ospedale unico: «In realtà non firmeranno niente di utile, non l’accordo di programma ma i contenuti che (forse) andranno nell’accordo, per la terza volta saltato. Mentre si aspetta ancora il parere motivato della Vas. Lo fanno per dimostrare che tutto è deciso ormai, per fermare una mobilitazione che cresce in difesa degli ospedali pubblici».
Per gli organizzatori non è così, «si può evitare la chiusura dell’ospedale di Gallarate e ridare agli ospedali di Gallarate, Busto Arsizio, Saronno, Somma Lombardo le funzionalità che avevano prima che il progetto dell’ospedale unico li ridimensionasse progressivamente».
“Riaccendiamo il nostro ospedale”: a Gallarate oltre 2mila in piazza per il diritto alla salute
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