Yari, da Cassano a Magnago a Cesena per il concerto con la superband: “La felicità è suonare in mille”

Yari Morando, giovane ma esperto batterista di Cassano Magnago, ha solo 17 anni ma ha già suonato due volte con Rockin’ 1000, la più grande rock band al mondo, composta appunto da 1000 musicisti e cantanti che suonano insieme.

Dopo aver partecipato all’evento di Linate del 2021, Yari sabato sera era allo stadio di Cesena dove la superband ha tenuto un concerto per raccogliere fondi a favore delle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dalle alluvioni dei mesi scorsi: «Anche questa volta un’emozione pazzesca, ma sapevo che sarebbe stato da brividi, mentre la prima volta sono andato là tranquillo. Il primo giorno di prove pensavo a un “normale” concerto, ma appena abbiamo iniziato a suonare mi è venuta la pelle d’oca per la potenza di quel suono e di quella situazione, un’onda di emozioni che ti lascia senza parole. E così è stato anche sabato a Cesena».

Yari ha iniziato a suonare all’età di 4 anni, per “colpa” di un tamburello: «Ero all’ospedale per un piccolo intervento, nella sala giochi c’era un tamburello e me ne sono innamorato. Quando sono uscito lo volevo assolutamente e mia mamma è andata a comprarmelo, ma nel negozio le hanno fatto vedere una batteria giocattolo e mi ha portato a casa quella. Da allora ho iniziato a suonare, seguendo i video dei Pooh. Possiamo dire che il mio primo maestro è stato Stefano D’Orazio». A quattro anni e mezzo l’incontro con il suo insegnante, che lo segue ancora adesso: «Ormai ero pazzo per la batteria e volevo andare a scuola per imparare ma ero troppo piccolo e al Centro esperienza musicale di Gallarate non volevano prendermi. Mentre mia mamma cercava di convincerli è passato di lì Carlo Attolini, che mi ha fatto provare e ha deciso che sì, potevo fare il corso. Sono 13 anni che suono con lui e gli devo tutto quello che so fare». Oltre a mamma Stefania, ad assecondare la passione del piccolissimo Yari sono stati il nonno Bruno che gli ha regalato la prima batteria vera e il papà Roberto, che ancora oggi lo accompagna ai concerti di Rockin’ 1000, di cui è diventato anche “Ambassador”, entrando nel gruppo di volontari tuttofare che affiancano l’organizzazione della superband.

Nel 2017 l’incontro con Rockin’ 1000: «Quando ho saputo di questa iniziativa ho pensato subito che fosse una cosa incredibile e che dovevo assolutamente esserci. Così ho mandato un video, e dopo una settimana mi hanno chiamato. Poi è arrivato il Covid, ma alla prima occasione, nel 2021 a Linate, ho partecipato al concerto ed è stato pazzesco. Vorrei esserci sempre e non vedo l’ora che si organizzi il prossimo evento».

Per il 17enne di Cassano Magnago la musica è una passione irrinunciabile, che riesce però a conciliare con lo studio: «Suono tanto con il mio gruppo The Citizens ma studio anche, sto facendo l’istituto per il turismo e andrò all’università. Mi piacerebbe una facoltà con indirizzo turistico e linguistico anche per viaggiare e conoscere altre realtà e culture. Vorrei anche iscrivermi al Conservatorio. Spero tanto che la musica possa diventare il mio lavoro, perché credo che ognuno per trovare la felicità debba fare quello che ama e io amo la musica».