Hai un conto in sospeso con il Comune di Busto Arsizio? È il momento di saldarlo e conviene a tutti
L'assessorato al Bilancio ha quantificato in 10,6 milioni di euro il totale dei tributi, delle multe e dei servizi comunali non pagati dai cittadini. Con la definizione agevolata si evitano more e oneri di incasso
L’ultimo decreto per la rottamazione delle cartelle inserito nella scorsa legge di bilancio è stato recepito dal consiglio comunale di Busto Arsizio a fine luglio. Per i cittadini di Busto Arsizio che hanno qualche conto in sospeso con l’amministrazione è il momento giusto per ravvedersi e pagare il dovuto senza gli oneri accessori e gli interessi. Il debito dei cittadini verso il Comune è stato quantificato in circa 10,6 milioni di euro, accumulati dal 2000 al 2022.
Un’occasione per pagare meno e aiutare le casse comunali
L’assessore al Bilancio Maurizio Artusa lancia un appello a quei cittadini che per un motivo o per un altro si ritrovano cartelle esattoriali che si sono gonfiate di interessi ad approfittare dell’occasione: «Il consiglio è quello di sfruttare il momento anche perchè se non si approfitta di questa finestra quelle cartelle torneranno con altri ricarichi. Ricordo a tutti i cittadini che questo provvedimento fa bene alle casse del Comune che potrà investire questi soldi in servizi».
Quali sono i pagamenti che rientrano nel provvedimento
La rottamazione delle cartelle è prevista per i tributi degli enti locali (imu, tari, tasi le principali) che ammontano a 3 milioni di euro; le pratiche in mano all’ufficio legale del Comune (rette asili nido, servizi sociali) per 447 mila euro; sanzioni amministrative della Polizia Locale (multe per 7,2 milioni).
Chi può accedere alla rottamazione
L’Amministrazione comunale ha previsto, per i debiti di importo residuo, alla data del 1° gennaio 2023, fino a € 1.000,00, affidati al Concessionario ICA, dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, l’ annullamento automatico delle somme dovute a titolo di sanzioni e di interessi al fine di favorire l’adempimento della quota residua del carico afferente a debiti di modesta entità e risalenti nel tempo.
L’Amministrazione ha previsto inoltre la definizione agevolata dei debiti affidati al Concessionario ICA, dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, di qualsiasi importo residuo, al fine di agevolare i debitori di somme iscritte nella fase coattiva gravati di significativi oneri accessori.
In cosa consiste la definizione agevolata
La definizione agevolata consiste nell’estinguere i medesimi debiti senza corrispondere le somme dovute a titolo di interessi, di sanzioni e oneri, versando le somme dovute a titolo di capitale e quelle maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notificazione, nel rispetto dei termini e modalità indicate nel Regolamento.
Come si aderisce alla definizione agevolata
Per aderire alla definizione agevolata, entro il 31 ottobre 2023, il contribuente deve presentare apposita dichiarazione di adesione su modelli resi disponibili dal Concessionario. Di seguito il link con tutte le informazioni utili per presentare la dichiarazione di adesione: https://www.icatributi.it/servizi_online/dettaglio_comune-cat-busto_arsizio_552.html
E possibile pagare gli importi in un’unica soluzione, entro il 29 febbraio 2024 oppure in maniera rateale:
Fino a 1.000,00 € 12 rate
Da 1.001,0 a 3.000,00 € 24 rate
Da 3.001,00 a 6.000,00 € 36 rate
Oltre 6.001,00 € 48 rate.
Il pagamento rateizzato prevede l’applicazione degli interessi al tasso legale, a decorrere dal 1° marzo 2024.
Cosa succede se non si pagano le rate
In caso di omesso ovvero insufficiente o tardivo versamento, superiore a cinque giorni, anche di una sola rata, la definizione agevolata risulta inefficace e riprendono a decorrere i termini di prescrizione e decadenza per il recupero delle somme oggetto dell’istanza, i versamenti effettuati sono considerati a titolo di acconto sulle somme dovute.
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