Da Lugano a Milano in treno con la valigia piena di profumi: denunciata per contrabbando

La donna fermata durante un controllo non ha saputo dimostrare la provenienza dei beni e ha prodotto successivamente fatture ritenute false

Generico 13 Nov 2023

Scatole di profumi dopo la “spesa“ a Lugano, ma l’hanno fermata Finanza e Dogane a Chiasso ed è stata denunciata per contrabbando: la donna non ha saputo cioè dimostrare la provenienza dei beni di lusso, per i quali era stata evasa l’Iva e all’atto delle successive verifiche ha pure prodotto fature di acquisto false.

Nei giorni scorsi i funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli della Sezione Operativa Territoriale di Chiasso e i militari della Guardia di Finanza in forza al Gruppo Ponte Chiasso hanno sottoposto a controllo una viaggiatrice di nazionalità rumena a bordo di un treno TILO in entrata Stato proveniente da Lugano e diretto a Milano. La dichiarazione di non avere nulla, resa all’atto dell’ordinario controllo doganale eseguito ai sensi degli artt. 19 e 20 del D.P.R. n. 43/73 (Testo Unico delle Leggi Doganali, TULD), non ha però convinto i funzionari doganali e i militari della Guardia di Finanza, i quali decidevano di approfondire gli accertamenti in ufficio.

Nel bagaglio personale della viaggiatrice venivano rinvenute 36 confezioni di profumo di note marche di lusso con relativo antitaccheggio, prive di documentazione commerciale di scorta, rispetto alle quali la transitante dichiarava di non avere con sé la fattura ma che l’avrebbe prodotta successivamente. A seguito della sospensione dello svincolo della merce in attesa di ulteriori accertamenti, alcuni giorni dopo il fermo la viaggiatrice faceva pervenire una fattura apparentemente riconducibile ai prodotti intercettati. Il documento commerciale, tuttavia, suscitava diversi dubbi di autenticità, tali da indurre gli agenti ad effettuare opportuni approfondimenti presso il soggetto tedesco emittente la fattura, all’esito dei quali risultava la falsità del documento.

Pertanto, i verbalizzanti hanno proceduto alla denuncia a piede libero della cittadina rumena e alla contestazione di contrabbando aggravato ai sensi dell’art. 295, comma 2 del DPR 43/1973 (TULD), evasione di IVA all’importazione ex art. 70 DPR 633/72 e uso di atto falso ex art. 489 del Codice penale, con conseguente sequestro probatorio dell’intera partita di merce. Al momento sono in corso le indagini ed è quindi fatta salva la presunzione di innocenza dell’indagata fino alla definizione del relativo procedimento. «L’attività svolta si inquadra nel più ampio e costante dispositivo di prevenzione posto in essere presso i valichi di confine da ADM e dalla Guardia di Finanza a presidio della legalità e per contrastare il fenomeno del contrabbando di prodotti del mercato del lusso», dicono dal Comando.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Novembre 2023
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