L’appello del Villaggio del Fanciullo di Morosolo, una campagna social per dire basta alla violenza
"Abbiamo chiesto loro di metterci la faccia e farsi ritrarre in foto con la maglia bianca dell’innocenza e le scarpe rosse, simbolo della giornata contro la violenza sulle donne"

Secondo i dati del Viminale, aggiornati lo scorso 12 novembre, dal mese di gennaio 2023 ad oggi, sono 102 gli omicidi che hanno avuto come vittima una donna. Di questi, quelli avvenuti in ambito familiare o affettivo sono stati 82, di cui 53 per opera del partner o dell’ex. Se anche i numeri non bastassero, ci pensa la cronaca degli ultimi giorni a ricordare quanto il tema della violenza sulle donne sia di assoluta gravità e attualità.
Ne parla con Elena Crestani, Direttrice del Villaggio del Fanciullo di Morosolo, storica realtà sociale del territorio varesino, che accoglie minori e mamme con bambino, spesso collocate in struttura proprio per casi di violenza domestica.
«Le relazioni famigliari sono sempre più fragili, le statistiche ci dicono che perde la vita per violenza 1 donna ogni 3 giorni. È evidente che questo è un problema di dimensioni enormi, che richiede interventi strutturati e sistemici a partire dall’educazione dei bambini».
A giugno 2023 erano già 20 i provvedimenti emanati dalla Questura di Varese per atti persecutori e 10 per violenza domestica. Il Villaggio del Fanciullo di Morosolo è un buon punto di osservazione di questo fenomeno sul nostro territorio e non solo.
Sappiamo quanto sia importante lavorare con i bambini sulle tematiche dell’affettività e del rispetto ma cosa accade ai figli vittime di violenza assistita? Come evitare che emulino i genitori? Come fare per dare loro degli strumenti diversi per crescere e costruire relazioni sane?
«Queste sono le sfide più grandi del nostro lavoro: accompagnare le donne che accogliamo a ritrovare fiducia in sé stesse anche per fornire ai loro figli dei nuovi modelli. Il Villaggio del Fanciullo di Morosolo è un rifugio sicuro con un forte valore sociale dove accompagniamo le madri a riscoprire una nuova normalità. Lo facciamo grazie al nostro staff di educatori e psicologi. Nel nostro caso, le donne vittime di violenza vengono accolte in ragione del fatto che i minori, loro figli, sono vittime a loro volta di violenza assistita. Questo significa che i bambini hanno visto e vissuto il disprezzo dell’uomo nei confronti della loro madre ed è necessario accompagnarli per riparare il trauma e per immaginare una nuovo modello di relazione uomo-donna».
In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, state lanciando una campagna di sensibilizzazione sui vostri canali social. Vuole raccontarci di cosa si tratta?
«Davanti alle tragedie accadute in questi giorni, ci siamo interrogati su quale fosse la modalità più efficace per affrontare l’argomento. Abbiamo deciso di partire da noi, coinvolgendo tutte le nostre operatrici e i nostri operatori in una campagna che speriamo diventi virale. Abbiamo chiesto loro di metterci la faccia e farsi ritrarre in foto con la maglia bianca dell’innocenza e le scarpe rosse, simbolo della giornata contro la violenza sulle donne. Ognuno pubblicherà sul proprio profilo la fotografia e il nostro messaggio. Chiunque vorrà, potrà farsi una foto simile e pubblicarla taggando il Villaggio del Fanciullo di Morosolo. Speriamo di essere in tanti, uomini e donne. Nella società dell’immagine in cui viviamo, forse uno dei punti di partenza è iniziare a portare dei modelli e dei messaggi diversi, dove non è il machismo a vincere, bensì la sensibilità, il rispetto e la disponibilità a mettersi in gioco per ciò che riteniamo importante. Lo facciamo per Giulia, per tutte le donne vittime di violenza e, tra loro, per tutte le donne che accogliamo».
Testo a cura del Villaggio del Fanciullo di Morosolo
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
lenny54 su È arrivato il gran giorno a Monteviasco: dopo sette anni di stop riparte la funivia
Adriana Andriani su Bogno, la Fondazione Sacro Cuore in liquidazione. Bini: "Non c'erano le condizioni economiche per proseguire"
Bruno Paolillo su Ottant’anni fa Hiroshima: la memoria della bomba che cambiò il mondo
PaoloFilterfree su Vigili del fuoco, organico solo sulla carta: Candiani denuncia l’abuso delle leggi speciali. "Vuote anche le case Aler in convenzione"
Alessandro Zanzi su Crescono le diagnosi di disabilità tra i minori di Varese: +500% in 10 anni
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.