Migranti trasferiti in Albania, “capolavoro di Giorgia Meloni”
Il deputato luinese di Fratelli d'Italia rivendica l'accordo che prevede il trasferimento di un massimo di 36mila migranti in territorio albanese. E contrattacca rispetto alle critiche del centrosinistra e delle organizzazioni internazionali

«L’accordo sui centri per migranti in Albania è un capolavoro del presidente del Consiglio e dimostra la determinazione con la quale Giorgia Meloni stia affrontando l’emergenza immigrazione». Il deputato varesino di FdI Andrea Pellicini elogia il provvedimento del governo di Giorgia Meloni sul trasferimento di richiedenti asilo nel “Paese delle aquile”.
Il tema migranti è uno dei più discussi al giorno d’oggi, e trova sempre pareri contrastanti. Si sente parlare spesso di tragedie in mare, ma non è sempre facile far conciliare l’aspetto emotivo con la realtà politica.
È proprio questo di cui si è discusso lunedì 6 novembre a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il primo ministro della Repubblica d’Albania Edi Rama, stipulando un accordo riguardante il problema della gestione dei flussi migratori.
«Il protocollo d’intesa tra Italia e Albania firmato a Roma – rivendica Pellicini – consentirà, fra le altre cose, di trattenere ai fini dei rimpatri e delle procedure accelerate di frontiera fino a 36mila migranti l’anno in territorio albanese. Ciò consentirà di decongestionare il sistema italiano di prima accoglienza e aiuterà ad alleviare la pressione migratoria sul nostro Paese».
L’accordo è un documento di nove pagine, con quattordici articoli in tutto, che resterà in vigore per cinque anni, rinnovabili di altri cinque, salvo che una delle parti avvisi entro sei mesi dalla scadenza l’intenzione di non rinnovarlo. È prevista la costruzione di due centri che verranno in territorio albanese dove «la giurisdizione sarà italiana e verranno valutate in meno di trenta giorni le domande di coloro che richiedono asilo politico pur provenendo da paesi sicuri» prosegue Pellicini. «Se le domande saranno accolte, i migranti saranno ricondotti in Italia. In caso contrario, saranno rimpatriati nei loro paesi».
Alcuni esponenti della sinistra, tra cui la segretaria del PD Elly Schlein, hanno contrastato l’accordo: non dev’essere l’Italia da sola ad occuparsi del problema migranti, ma deve avere anche il supporto degli altri paesi alleati.
Pellicini, di fronte alle considerazioni della sinistra risponde così: «La sinistra ovviamente protesta, ma non si rende conto che senza una strategia di forte contrasto all’immigrazione irregolare l’Italia è destinata a soccombere di fronte ad un esodo epocale. Noi siamo aperti ad una immigrazione regolare, governata dai flussi, ma faremo di tutto per combattere i clandestini e la vergognosa tratta di esseri umani».
Critiche sono arrivate anche dalle organizzazioni non governative che si occupano di migranti e diritti, come ad esempio Medici Senza Frontiere, che considerano l’accordo una violazione degli obblighi sul diritto d’asilo.
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