Terra di leggende il regno delle bocce – Il grande successo
Quando mai si scopre un essere umano che coltivi un solo grande amore nella sua vita?

Quando mai si scopre un essere umano che coltivi un solo grande amore nella sua vita? S’intende non l’amore per un simile, che può essere anche monogamo e non aprirsi a escursionismi più o meno leciti, come succede in modo diffuso con gli uccelli che in gran parte sono fedelissimi, con il culmine nel caso dei piccioni, i quali non deflettono dal mantenere la coppia per tutta la loro vita.
Stiamo parlando delle passioni che investono con le loro suggestioni la specie umana, che sono sovente molteplici e Riccardo, sebbene non fosse un tipo molto eclettico, bensì quadrato da buon impiegato bancario, dove due più due deve sempre fare quattro, ne coltivava con dedizione encomiabile un paio che gli riempivano completamente i suoi tempi liberi dal lavoro.
Era difficile determinare quale delle due fosse preminente, ma in una valutazione serena, esente da condizionamenti del momento, le bocce prevalevano per una breve incollatura, se si vuole sconfinare e invadere l’ambiente ippico.
Appena poteva, si fiondava nel bocciodromo più vicino alla sua abitazione, collocata in una zona leggermente periferica di Luino, ridente centro della parte terminale della sponda lombarda del Lago Maggiore, contornata da prati alternati a macchie di alberi che la rendevano gradevole pur non affacciandosi sulle acque e non offrendo la vista della sponda piemontese, dove si lanciava in interminabili sfide con amici
inseparabili e animati da vivace predisposizione all’ironia anche greve.
Sì, perché Riccardo non era un campione, soprattutto quando si cimentava nelle competizioni, nelle quali si lasciava catturare dal timore di sbagliare fino a commettere errori banali che concludevano inevitabilmente la tenzone con una sconfitta. Lo schernivano sovente: “Altro che Riccardo cuor di leone – il re Riccardo primo d’Inghilterra, così chiamato per il suo coraggio di battersi in prima linea con i suoi soldati -, Riccardo il pecorone sei, ti manca solo di belare e poi saresti perfetto”; lui ne soffriva promettendosi di continuo di farli ricredere.
A seguito di questi lazzi, si rifugiava nell’altra sua predilezione: la musiva lirica. Amava con trasporto Puccini, le cui dolci melodie di Boheme, piuttosto che di Madama Butterfly, lo trascinavano su sentieri incantati, nei quali la musica si fondeva con il suo animo un po’ romantico, ma se doveva scegliere andava verso Verdi, adorato soprattutto per Aida, per la sua marcia trionfale che riusciva a portarlo a uno stato di ebbrezza, di esaltazione al di fuori della realtà: il ritmo incalzante delle trombe egizie lo travolgeva, sentiva le note penetrargli attraverso l’epidermide in modo quasi parossistico.

Un bel giorno riuscì in modo completamente inatteso a vincere la sua eliminatoria, ora l’attendevano le fasi finali di una gara regionale aperta anche alla categoria A, quindi il suo cammino sarebbe stato attraversato da un incontro con la categoriasuperiore. Era euforico in attesa della finale e cosa c’era di più consolatorio di ascoltare ripetutamente la marcia trionfale dell’Aida – Gloria, gloria, della vittoria agli arbitri supremi il guardo ergete … così per noi di gloria sia l’avvenir segnato. -? Doveva giocare a Possaccio e gli capita subito Andreani “Ma guarda se proprio quello di casa mi doveva toccare” borbotta il Riccardo. Ma gioca in modo impeccabile, sempre a pochi centimetri dal pallino, e il Christian boccia di volo, di raffa, ma nulla può contro l’incredibile costanza e precisione del luinese che vince.
La gioia non può essere assaporata fino in fondo perché in semifinale deve vedersela con Viscusi, il bicampione del mondo: quale speranza può avere? La speranza è l’ultima dea e anche lui fa la stessa fine di Andreani: è in finale contro Formicone il numero uno del 2023. Spacciato? Niente affatto, pure l’ex campione del mondo soccombe e Riccardo trionfa, ha finalmente sconfitto la sua fama di perdente, della
nomea di pecorone.
La città vuole celebrare degnamente il suo successo, immediatamente è predisposto un adeguato percorso di celebrazione. Su una lussuosa Cadillac Eldorado Biarritz rossa, in piedi fra la folla osannante, preceduta dalla famosa banda di Luino, con i ritagli di carta che piovono copiosi dall’alto, percorre corso XXV aprile, piazza Risorgimento, via XV agosto, piazza Garibaldi, via Vittorio Veneto e di nuovo fino ai discorsi delle Autorità rappresentate da tutti i sindaci del territorio, muniti di fascia tricolore. Non gli sembra possibile poter assaporare tanto giubilo, gli sembra persino eccessivo …
Siamo alle battute finali di Aida, Amneris, prostrata sulla pietra che chiude il sotterraneo, canta: “Eterno il pianto, sarà per me”.
Roberto Bramani Araldi
PILLOLE DI BOCCE
13 novembre – Bederese (a settori, anche a Vergiate) – continua regionale serale individuale ABCD
13 novembre – Ternatese – regionale serale coppia BCD
18 novembre – Baraggese (Novara – VCO) – finale regionale individuale
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